L'ultima morte di Leo Longanesi
La grandissima fiducia che dobbiamo avere sulla nostra incapacità. Dialogo con Andrea Marcenaro
Uno che ha scritto “si ha molta fiducia nella nostra incapacità” è immortale. Eppure al telefono con Andrea Marcenaro, che mi ha segnalato la sua intuizione insonne sulla nuova antropologia italiana, ho capito che la pandemia (“pandemia pandemia per piccina che tu sia…”) ha provocato un ultimo decesso, quello di Leo Longanesi e dei suoi grandi nipoti come Flaiano, Montanelli, Alberto Savinio. Arbasino sopravvive, perché era postmoderno, ma loro, strapaesani e moderni, tramontano (forse) con la disciplinata serietà della quarantena, poche multe, tanta osservanza delle norme improvvisate da un governo improvvisato, qualche balcone per onore di firma, molta fiducia nella nostra incapacità. Abbiamo chiuso per primi, riapriremo per ultimi. E non vola una mosca. Qualcosa vorrà pur dire.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.