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Un tesoro di tappeti, tra arte e finanza

Paola Bulbarelli

Una collezione di 1.325 preziosi tappeti sono stati donati alla Fondazione Tassara di Brescia da Romain Zaleski e verranno esposti in un museo specializzato

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Non è la prima volta. Sono avvezzi a essere esibiti e ammirati come delle belle donne d’antan alle quali il fascino è rimasto immutato. Lasciano a bocca aperta, rivelano un passato straordinario. Sono tappeti: c’è chi dice i più belli del mondo. Donati alla Fondazione Tassara di Brescia da Romain Zaleski, l’ingegnere di origine franco-polacca, legato da solidissima amicizia al presidente di Intesa Giovanni Bazoli, noto in Francia come tesoriere del partito Udf del presidente Valéry Giscard d’Estaing, uomo di finanza e di grandi relazioni, e che ormai da trent’anni si è trasferito in Italia. La Fondazione costituita nel 2008 dallo stesso Zaleski, e che nel 2009 ha ricevuto il riconoscimento regionale, opera senza fine di lucro nell’ambito della cultura, dell’educazione, dell’istruzione e della formazione.

 

Nel 2014 la Fondazione Tassara ha ricevuto dalla famiglia Zaleski la donazione di una collezione di grande valore scientifico composta da 1.325 tappeti antichi per la futura creazione di un museo specializzato e dedicato alla conservazione e alla presentazione al pubblico e agli studiosi di un tesoro così insolito e prezioso. In questa ottica, alla Cà d’Oro di Venezia, , ventisei antichissimi tappeti orientali, coloratissimi, composti da elaborati intrecci dalla forte carica simbolica, sono stati protagonisti della memorabile mostra “Serenissime trame”. A Brescia, nel Ridotto del Teatro Grande, 18 incredibili esemplari “transilvani” (annodati anatolici che risalgono a un arco di un centinaio d’anni tra il 1500 e il 1600) hanno dato il là all’ipotesi di un museo del tappeto. Oggi si riparla di questa collezione unica in vista dell’esposizione “Hortus Conclusus - Il giardino nei tappeti orientali della Fondazione Tassara”, in programma a Bergamo nel corso del Landscape Festival - I Maestri del Paesaggio”.

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L’evento, da domani al 22 settembre, promosso dalla Fondazione Tassara di Brescia e dalle Dimore storiche Bergamo e nato da un’idea di Giovanni Valagussa, storico dell’arte e già conservatore dell’Accademia Carrara, in collaborazione con la Galleria Moshe Tabibnia di Milano. I tappeti scelti saranno esposti in tre delle 13 dimore storiche private di Bergamo: Palazzo Agliardi, Palazzo Moronie Palazzo Terzi. “Da sempre la nostra Fondazione ha lo scopo di promuovere il territorio con iniziative benefiche a favore della sua cultura”, spiega Flavio Pasotti, presidente di Fondazione Tassara. “Romain Zaleski ha donato alla nostra Fondazione la più completa collezione privata di tappeti al mondo. La loro storia inizia 600 anni fa. Il sogno che stiamo perseguendo è trovare una casa a questi tappeti, ovvero realizzare un museo. Abbiamo avuto già numerosi contatti internazionali, ma vorremmo che questa casa fosse in Italia, in particolare a Brescia”. Chissà che anche il sindaco Gori, oltre a Brescia, non si faccia avanti per una collezione tanto preziosa. I palazzi non gli mancano.

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