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“Il post del grillino Lannutti è un virus che va debellato senza ambiguità”

Riccardo Pacifici*

L'ex presidente Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici: “Il Male purtroppo è alimentato da troppi e da troppo tempo”

Non vorrei essere frainteso, ma dopo aver appreso dell’improvvido post del senatore Elio Lannutti, ho avuto per questo signore una certa compassione e di certo non perché siano da minimizzare le gravissime tesi da lui sostenute, bensì perché sarebbe troppo facile far sottrarre ognuno di noi da una responsabilità che ritengo collettiva.

Mentre affido a queste poche righe le mie riflessioni su questa ignobile vicenda, ho avuto onore di partecipare a una conferenza per l’ottavo anno consecutivo all’Istituto Giorgi di Brindisi, di fronte a una platea di centinaia di allievi, che hanno il privilegio di frequentare un modello scolastico di eccellenza, in cui si esaltava le grandi opportunità che ci offre la cosiddetta Rete nello svolgimento della nostra vita quotidiana. Il tutto nella cornice di un panel dedicato al tema “Il male oscuro dell’indifferenza”.

 

Si spiegava ai giovani allievi, prossimi all’Università, come ogni mezzo e strumento può essere usato per il Bene o per il Male. Vale per un’arma, per l’automobile che guidiamo, così come per le parole e soprattutto per come queste attraversano la Rete e possono non solo offendere o ledere la dignità delle persone ma anche “armare” menti malate pronte a immolarsi e commettere omicidi. Il senatore Lannutti evidentemente è stato “vittima” delle fake news di cui si alimentano i siti web, ma sarebbe facile assolvere noi tutti, usando questo signore come “vittima sacrificale”.

 

Ma il Male purtroppo è alimentato da troppi e da troppo tempo, e attraversa non solo i temi dell’antisemitismo, ma anche della negazione della Shoàh o dello stato d’Israele di esistere come nazione fra le nazioni. Temi, questi, alimentati i primi dall’estrema destra e i secondi dalla sinistra estrema (terzomondista). Sono alimentati da associazioni e organizzazioni a dir poco criminali che sapendo utilizzare sapientemente la Rete, riescono a costruire opinioni politiche e “verità” ingannando le nostre menti e costruendo su questo odioso metodo i successi elettorali di alcune forze politiche.

Sarebbe per qualcuno comodo – anche all’interno del mondo ebraico – accusare e mettere con le spalle al muro l’intero Movimento 5 stelle e bene ha fatto la nostra presidente Ruth Dureghello ad avviare una denuncia-querela solo nei confronti dell’autore di quel post. Bene ha fatto il vicepremier Luigi Di Maio, dimostrando di avere il senso delle Istituzioni: la capacità di governare si giudica anche dalla capacità di prendere le distanze da posizioni idiote e pericolose come queste.

Per questo sono personalmente fiducioso che i sostenitori del Movimento 5 stelle, anche grazie al loro leader Di Maio, abbiano compreso la gravità di questo fatto e se da un lato sarebbe un gravissimo errore generalizzare l’accusa, è altrettanto evidente che non possiamo abbassare la guardia. Anzi.

 

E’ necessario vigilare insieme e applicare gli strumenti di legge e di prevenzione già esistenti, che riportino e confinino certi fenomeni a casi isolati e quindi meno pericolosi per la nostra incolumità.

Un male, quello delle fake news, che attraversa molte forze politiche, non solo nel nostro paese, ma nell’intero globo. Un virus che va debellato sul nascere e senza alcuna ambiguità, prima che le nostre coscienze siano assuefatte e si arrendano al Male. Senza se e senza ma.

 

Un’emergenza, che non è sicuramente a protezione della minoranza ebraica in Italia e in Europa, ma soprattutto a tutela di tutti noi cittadini. Ancor più in questa lunga antivigilia delle prossime elezioni europee, in cui cavalcando la fisiologica paura, i problemi e le insicurezze che questa nostra società sta drammaticamente vivendo, (a causa della recessione economica e del senso d’insicurezza), si cercano “capri espiatori”: gli ebrei e oggi i sionisti lo sono per eccellenza, grazie anche ai falsi Protocolli dei Savi di Sion.

 

*ex presidente Comunità ebraica di Roma

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