Gregory Peck e Brock Peters in una scena del film Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan

È buio oltre la siepe del politicamente corretto

Giulio Meotti

Il romanzo antirazzista di Harper Lee è il preferito dagli americani, ma i liberal lo censurano per razzismo

Roma. “Atticus Finch, l’avvocato di ‘Il buio oltre la siepe’, nella sua lotta contro il razzismo e la diseguaglianza ha ispirato intere generazioni di lettori” scriveva il New York Times qualche anno fa. Il grande romanzo di Harper Lee è arrivato prima di tutti gli altri, delle saghe di Tolkien, dei romanzi di Jane Austen e delle cronache fantasy di C. S. Lewis. Due giorni fa la Pbs ha incoronato “Il buio oltre la siepe” romanzo più amato dagli americani. E’ quello che Barack Obama dice di aver letto ad alta voce alle figlie. Uscì nel 1960, divenne un successo planetario da trenta milioni di copie vendute e fu portato al cinema da Gregory Peck. Come è noto, il romanzo racconta di un avvocato gentiluomo che crede nell’uguaglianza e che difende un ragazzo nero innocente nell’Alabama della segregazione razziale. Nel 1966, sei anni dopo la pubblicazione, Harper Lee fu informata, con sua grande sorpresa, che il romanzo era stato bandito in una scuola. “Immorale” e “improprio”. Allora erano i bacchettoni di destra. Oggi sono i bacchettoni di sinistra.

 

Il romanzo di Harper Lee adesso è censurato per leso razzismo. Il consiglio scolastico dell’Ontario, in Canada, proprio mentre il romanzo veniva incoronato dai lettori americani, decideva che Harper Lee dovesse essere letta e insegnata solo attraverso una “lente anti oppressione”. Il problema è che Harper Lee era bianca, come è bianco Atticus Finch e le vere vittime nere del razzismo appaiono tali soltanto grazie al loro “salvatore bianco”. “L’uso di testi razzisti nelle discussioni sul razzismo non va a beneficio degli studenti neri che sperimentano il razzismo”, recita il memo canadese a favore del bando. “Perché continuiamo a insegnarlo?”. In un articolo uscito ieri sul Globe and Mail, primo giornale canadese, uno scrittore spiega perché è un bene mandare al macero Harper Lee. “Gli scrittori bianchi scrivono dai propri schemi, dalle proprie prospettive e dalle proprie strutture di supremazia bianca”, recita ancora il documento dell’Ontario.

 

Harper Lee dunque non sarebbe altro che una suprematista bianca, come quei neonazi che marciano a Charlottesville. “Il buio oltre la siepe” è stato rimosso dalle aule e dalle biblioteche scolastiche di una contea in Virginia, dopo che una madre aveva detto a una riunione del consiglio scolastico: “Non sto contestando che sia grande letteratura, ma ci sono così tanti insulti razzisti e frasi offensive”. Poi è stato un distretto del Minnesota a eliminare il romanzo. Michael Cary, il direttore del consiglio scolastico di Duluth, ha annunciato la censura “a causa dell’uso della parola ‘n’”. Poi ci si sono messi gli amministratori di un distretto scolastico nel Mississippi. In quest’ultimo caso, la protesta a favore della libertà di parola e di lettura ha poi spinto la scuola a riammettere la lettura, ma “solo sotto permesso firmato da parte dei genitori”. Roba da matti. “Perché insegniamo ancora ‘Il buio oltre la siepe’ nelle scuole?”, si è chiesta la scrittrice Alice Randall sulla Nbc.

 

Lo scorso giugno l’American library association aveva deciso di rimuovere il nome dell’autrice Laura Ingalls Wilder dal premio per la letteratura per l’infanzia che l’associazione promuove e che è a lei dedicato, la celebre “Wilder Medal”. L’autrice della famosissima “Casa nella prateria” avrebbe avuto “atteggiamenti stereotipati” nei confronti delle minoranze. Attendiamo con ansia il giorno in cui i pol. corr. che hanno dato di matto proporranno di cambiare il titolo al capolavoro di Fëdor Dostoevskij in omaggio alla parità di genere. La idiota.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.