Nella società post eroica affiora la paura. C’è chi la sfrutta e chi si chiude
Le radici dell’occidente spaventato in un nuovo saggio
Quali caratteristiche sviluppa una società in cui coraggio individuale non è più considerato un carattere rilevante? Qualcuno, davvero, ambisce oggi a essere considerato “eroico” oppure, com’è probabile, privilegia la ricerca della felicità in modo edonistico? Cosa comporta smarrire l’eroismo? E a cosa lascia spazio?
Una risposta può essere trovata nel saggio “La paura in occidente, storia della paura nell’età moderna” (IlSaggiatore) di Jean Delumeau, storico e docente al College de France, un excursus storiografico sulle paure che hanno attraversato l’Europa nell’età moderna covate dalla massa, dalle classi dirigenti, dagli individui.
Delumeau si chiede dunque se esista una relazione tra la coscienza dei pericoli e il livello culturale. “L’affinamento prodotto in noi da un lungo passato culturale non ci ha forse reso oggi più fragili di fronte al pericolo e più permeabili alla paura rispetto ai nostri avi?”. “Determinate civiltà sono state – o sono – più portate alla paura rispetto alla altre?”. E se, in riferimento alla nostra epoca, le “malattie da civilizzazione” – con cui si descrive il ruolo del tipo di vita contemporanea che le fa insorgere – si possano risolvere oppure no.
L’insieme di paure, peste, carestie, guerre di religione, ha provocato la malattia occidentale della percezione di uno stato d’assedio. L’Europa è infine uscita vincitrice. Ma adesso, come nota la Zeit, come risponde a “nuove” paure? Con quali energie? La strumentalizzazione politica di un set di paure, vere o immaginarie, dove conduce? Anche ora ne beneficia la “classe dirigente”?
Se la Germania è maestra, è il caso di ricordare la città di Augusta, una fortezza, circondata da fossati e barriere di ferro, il massimo dell’ingegneria del XVI secolo. Una città di soli 60 mila abitanti voleva difendersi dai nemici alle porte dell’impero in cui ogni straniero è sospetto, soprattutto di notte, dice Delumeau. Augusta rispose alla paura chiudendosi, non affrontandola con coraggio da eroe.