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Se sei un assassino evita di scrivere noir

Giovanni Battistuzzi

Il caso di Liu Yongbiao, lo scrittore cinese di successo arrestato ventidue anni dopo un quadruplo omicidio e l'insegnamento di Raymond Chandler disatteso: "Chi scrive libri è meglio che dimentichi la propria esistenza"

Stravaccato sul divano in pelle nella sua casa di Los Angeles Raymond Chandler diede una tirata alla sua pipa e in una nuvola di fumo si passò la mano sugli zigomi. Poi giù sino ad abbracciarsi il mento. Si levò gli occhiali e rimase a guardare chi aveva davanti. "Sia mai", si limitò a dire. Poi si adagiò di nuovo tra i cuscini. La giornalista dell'Abc gli aveva appena chiesto quanto di Chandler c'era nel suo personaggio Philip Marlowe. "Vede – continuò lo scrittore – ogni romanziere parte da un problema interno. C'è chi inventa storie per scappare dalla sua, chi per arricchirla e chi prova a rendere una storia la sua vita, magari adattandola a più romanzi. Ecco, chi scrive libri gialli o noir o che trattano di omicidi, delitti, misteri, è meglio che dimentichi la propria esistenza. Uscirebbe sicuramente qualcosa che non dovrebbe uscire". Quindi ha qualcosa da nascondere al pubblico?, insistette la giornalista. Chandler allargò le braccia, tirò ancora dalla pipa e raucamente disse: "Lei non ha qualcosa da non far sapere? Tutti ce l'hanno. Va solo capito quanto sia grave questo".


Raymond Chandler


L'intervista del 1953 ritraeva una persona già stanca e provata dalla vita. La sua voce ancora roca e ancora forte. Le parole chiare. Parole che probabilmente non ha mai sentito lo scrittore cinese Liu Yongbiao, autore di noir di successo in Cina. Libri cruenti, pieni di omicidi, alcuni efferati. In uno di questi, il suo debutto letterario, raccontava le gesta di una scrittrice che aveva ucciso diverse persone, omicidi però mai stati risolti dalla polizia.

Misteri, come quello del quadruplo omicidio della sera del 29 novembre 1995 a Huzhou, nella provincia meridionale dello Zhejiang. Una locanda gestita da una coppia venne assalita da due uomini che portarono via l'incasso e tutti i portafogli dei clienti. Morirono i proprietari, il loro nipote e un cliente, tutti, come in un passaggio del romanzo, ammazzati con un colpo in testa con un oggetto pesante trovato nel locale.

Per vent'anni il caso rimase insoluto. Impossibile trovare i colpevoli. A giugno la riapertura per nuovi indizi emersi, rivela il China Daily. Nei giorni scorsi questi portano a un nome, proprio quello di Liu Yongbiao. Un capello riemerge dagli archivi giudiziari e viene analizzato con i nuovi test del Dna. L'attenzione degli agenti si concentra sulle frasi del suo primo libro. A Ferragosto l'arresto. "Vi stavo aspettando", ha detto lo scrittore alle forze dell'ordine che avevano suonato alla porta. "Sapevo che non avrei potuto sfuggire anche questa volta. Aspettavo da allora", ha poi detto durante l'interrogatorio come dimostra un video fornito dalla polizia in una conferenza stampa.

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