La serie tv che fa impazzire (e sognare) l'Ucraina

Anna Zafesova

"Il servo del popolo”, che racconta le avventure del presidente per caso, è un mix di satira politica e comicità tradizionale. La sceneggiatura copia direttamente dai tg

Milano. Vassily Petrovich Goloborodko era un tranquillo insegnante di storia a Kiev: 31 anni, un divorzio e un caratteraccio che un giorno lo fa esplodere in classe in un furioso monologo pieno di parolacce contro le fatiche e le ingiustizie della vita in Ucraina. I suoi allievi lo filmano con il telefonino, lo mettono su YouTube e Vassily si sveglia con il primo ministro che suona alla sua porta: “Buongiorno signor presidente”. Vassily, un ragazzo dalla faccia pulita che gira in bicicletta, scopre tante cose nuove: la sua nuova residenza, talmente enorme e lussuosa che la scambia per un museo (le riprese sono state fatte a Mezhigorye, l’ex “dacia” di Viktor Yanukovich, il cui lusso è stato mostrato al pubblico dopo la fuga dell’ex presidente, come simbolo della fine di un’epoca di corruzione). Viene circondato da ministri viscidi, che gli consigliano di dichiarare il default per non ripagare i debiti: “Ma dopo nessuno ci presterà più un soldo?”, si meraviglia e si sente rispondere “Il ‘dopo’ non ci preoccuperà più”. Gli spin doctor gli consigliano di annunciare in tv l’imminente caduta di un enorme meteorite per cacciare dalla piazza la gente che protesta contro le nuove tasse sull’alcol: “Cancellate il meteorite, avete capito?”, urla l’esasperato Vassily, per poi far precipitare il governo nello sconcerto ordinando di gestire la crisi invece di ricorrere a trucchi mediatici.

La serie tv “Il servo del popolo”, che racconta le avventure del presidente per caso, è la prima vera success story dell’Ucraina tre anni dopo la rivoluzione sul Maidan. Il mix di satira politica e comicità tradizionale, con un cast di splendidi caratteristi (imperdibile Stanislav Boklan nel ruolo del primo ministro logorato dal potere) e un ritmo incalzante, ha stracciato i record di ascolti. La fiction è stata venduta a Netflix, e il formato è stato acquistato dalla Fox. Un successo strepitoso, costruito con pochi mezzi dai comici di Kvartal 95, che lavorano per 1+1, la tv dell’oligarca Igor Kolomoysky, in rotta con il presidente Petro Poroshenko, oligarca del cioccolato. Ma Vladimir Zelensky, che interpreta Vassily, sostiene che sono indipendenti dalla politica: i politici, gli oligarchi e i deputati vengono tutti derisi senza pietà, e sono molto riconoscibili. La sceneggiatura copia direttamente dai tg, omettendo solo la guerra con la Russia, e i nazionalisti hanno criticato “Il servo del popolo” perché girato in russo. Come il nostrano “Benvenuto presidente!”, è denuncia mista a fantascienza: Vassily licenzia i governatori corrotti, fa arrestare in diretta il primo ministro, impone di rispettare la legge (“Ma che fa, ci sta minacciando?”, è la reazione dei politici), grida nell’aula della Rada la disperazione del popolo che “non ha da mangiare, e ha paura di girare per strada”.

Ma i creatori della serie sperano che insegni anche un modello di comportamento positivo: l’onestà e il buon senso del giovane presidente rendono gli intrighi e le ruberie dei potenti comiche e stupide, rompendo la tradizione sovietica di subire senza poter cambiare nulla. “Sarebbe bello se il 90 per cento degli spettatori dicessero: anch’io voglio cambiare le cose”, sogna Viktor Saryakin, che interpreta il padre di Goloborodko. Il trailer del “Servo del popolo 2” – un film che esce il 24 dicembre nelle sale preannunciando la seconda stagione della serie – però anticipa che i tentativi del rottamatore ucraino incontreranno una strenua resistenza. Dopo che la Rada boccia all’unanimità le sue riforme – in una carrellata di facce da deputati che da sola vale un premio – il presidente afferra due mitragliatrici e apre il fuoco contro i banchi. Il “sogno di milioni di spettatori”, commenta il popolare sito di news Tsn. 

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