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Il gender non è una scelta, è coercizione

Redazione
La California aveva già pronto il progetto di legge SB1146, già approvato in Senato, che prevedeva, sfruttando il solito principio della “non discriminazione”, interventi massicci sui regolamenti interni anche delle università private. Anche cristiane.
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La California aveva già pronto il progetto di legge SB1146, già approvato in Senato, che prevedeva, sfruttando il solito principio della “non discriminazione”, interventi massicci sui regolamenti interni anche delle università private. Anche cristiane. Ad esempio le stanze dovranno essere assegnate tenendo conto della cosiddetta “identità di genere” dello studente. Trentadue università in California sarebbero colpite da questo provvedimento draconiano. Per queste scuole significa riconoscere i matrimoni omosessuali alla stessa misura in cui riconosce e rispetta i matrimoni tradizionali. E questo è solo l’inizio.

 

Il disegno di legge pretende anche di esporre alla vergogna pubblica le scuole cristiane, imponendo loro di presentare la documentazione allo stato nel caso in cui scegliessero di esercitare i loro diritti costituzionali e statutari di rinunciare al titolo IX, lo statuto federale che introduce espressamente esenzioni per i college religiosi. “La California è sul punto di passare una delle leggi anti-cristiane più dannose della moderna storia americana”, aveva commentato ieri sulla National Review l’avvocato David French. “Per i legislatori della California, alcuni studenti sono più uguali di altri. Questo è fanatismo in nome della tolleranza”. All’ultimo momento i legislatori californiani hanno deciso di sospendere l’approvazione del discusso provvedimento. Tuttavia l’accaduto è l’ennesima conferma che il “gender” non è una scelta personale, ma una realtà ideologica, un principio coercitivo da imporre a tutti.

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