Lo strano caso del Caravaggio rubato a Palermo

Redazione
È il 18 ottobre del 1969 e siamo a Palermo, nell'oratorio di San Lorenzo, che diverrà in seguito l'oratorio più famoso di Sicilia. Intorno alle tre del pomeriggio un custode entra nell'oratorio e si accorge che la pala "Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" del Caravaggio, dipinta nel 1609, è sparita. Sabato uno speciale di Sky Arte ne ricostruirà una fedelissima copia

    È il 18 ottobre del 1969 e siamo a Palermo, nell'oratorio di San Lorenzo, che diverrà in seguito l'oratorio più famoso di Sicilia. Intorno alle tre del pomeriggio un custode entra nell'oratorio e si accorge che la pala "Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" del Caravaggio, dipinta nel 1609, è sparita. Trafugata, rubata. Nessuno saprà mai più nulla di quel quadro. È uno dei furti d'arte più famosi di sempre: il capolavoro del Caravaggio, tra i meglio conservati, non era stato messo in sicurezza. E la storia vera, che non fu mai ricostruita, lasciò spazio lentamente alla leggenda e al mito. Il furto della Natività è ancora oggi presente nella lista dei primi dieci crimini d'arte dell'Fbi.

     

    Nel corso degli anni la pista più battuta dagli investigatori era quella mafiosa, e a parlare spesso del Caravaggio erano gli stessi i pentiti di mafia: secondo Brusca, il furto è da imputare ai corleonesi, e fu usato come merce di scambio per un alleggerimento del 41 bis. C'è chi dice che il quadro fu seppellito insieme con i tesori del boss Gerlando Alberti. Secondo altri, a tenere il capolavoro in casa era il boss Gaetano Badalamenti, mentre per Spatuzza la tela fu abbandonata in una stalla in attesa di un piazzamento sul mercato nero, rovinata da porci e ratti. C'è un bel libro che ricostruisce i due aspetti della cronaca del furto, si chiama "Il Caravaggio rubato" (Sellerio). Nel volume, Luca Scarlini cita anche l'ultimo romanzo breve di Leonardo Sciascia, "Una storia semplice", ispirato proprio al giallo della Natività di Caravaggio. Nel libro "The Caravaggio Conspiracy" (1984) il giornalista inglese Peter Watson racconta la sua avventura con Rodolfo Sievero alla ricerca del quadro perduto. Sembra che un mercante d'arte gli avesse proposto l'acquisto del capolavoro, ma la sera dell'incontro con i trafficanti, il 23 novembre del 1980, il terremoto dell'Irpinia mandò a monte l'operazione.

     

    [**Video_box_2**]Col passare degli anni, le probabilità di ritrovare il tesoro perduto di Caravaggio si fanno sempre lontane. Ed è in questi casi che viene in aiuto la scienza. Sky Arte ha chiesto l'aiuto a una delle poche aziende del mondo che si occupano di "creare un ponte tra la scienza e l'arte". Factum Arte usa dei sofisticatissimi scanner in 3D per ricreare opere perdute: lo ha fatto con la tomba di Tutankhamun, lo ha fatto riportando una copia identica delle Nozze di Cana a Venezia. Un metodo rivoluzionario che permette di conservare e riprodurre - scientificamente - le opere d'arte. Un progetto commissionato da Sky arte e che vedrà la luce domani, quando una fedelissima copia della Natività di Caravaggio verrà esposta a Palermo, in una cerimonia alla quale assisterà anche il presidente Mattarella. Dal furto del 1969 fino alla riproduzione di Factum Arte, tutto è stato documentato in una serie tv che andrà in onda a gennaio su Sky. Nell'èra dei terroristi che distruggono arte e storia, abbiamo un'arma a disposizione. L'unico modo per non perdere i nostri tesori artistici, infatti, è conoscerli. E non dimenticarli.