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Anche secondo Moody's il 2019 non sarà un anno bellissimo per l'Italia

Tutto quello che è successo in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni 

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In Italia

Moody’s prevede una crescita dello 0,4 per cento nel 2019. “L’incertezza politica in Italia resterà elevata e la crescita potrebbe essere sotto le nostre stime”, ha scritto l’agenzia di rating nel suo rapporto: “Uno dei motivi della flessione è il calo della domanda interna”.

Il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, si è dichiarato favorevole alla riapertura delle case chiuse: “Anche se non è previsto nel contratto di governo”.

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Il Pd chiude all’alleanza con il M5s. I candidati Roberto Giachetti, Nicola Zingaretti e Maurizio Martina hanno escluso un’alleanza col Movimento. Lo hanno dichiarato in un confronto tv su Sky Tg24 in vista delle primarie del Pd di domenica.

 


 

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La madre di Renzi rinviata a giudizio dal Tribunale di Cuneo. Laura Bovoli è accusata di concorso in bancarotta documentale.

 

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Toninelli annuncia una scelta sulla Tav entro la prossima settimana. “Chiariremo tutto con Conte e i due vicepremier”, ha detto il ministro dei Trasporti.

 


 

Confermati i vertici di Fincantieri. Giuseppe Bono e Giampiero Massolo resteranno ad e presidente.

 


 

Borsa di Milano. Ftse-Mib 0,78 per cento. Differenziale Btp-Bund a 257 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,13 sul dollaro.

 


 

Nel mondo

Benjamin Netanyahu sarà formalmente accusato di corruzione e di frode. Il procuratore generale d’Israele, Avichai Mandelblit, ha fatto sapere che accoglierà le richieste della polizia israeliana e incriminerà il premier che aveva chiesto alla Corte suprema di bloccare il processo fino alle elezioni parlamentari che si terranno il prossimo 9 aprile e Netanyahu vuole ottenere un terzo mandato.

 


  

C’è un accordo tra Haftar e Serraj. Il comandante della Libia orientale e il primo ministro libico si sono incontrati ad Abu Dhabi e hanno stabilito che verranno indette nuove elezioni. L’incontro era stato organizzato dall’Onu.

  


  

Due paesi chiedono di espellere Fidesz dal Ppe. I leader dei partiti cristianodemocratici di Belgio e Lussemburgo hanno scritto a Joseph Daul, presidente del Ppe, per chiedere di cacciare Viktor Orbán dal Partito popolare europeo.

 


 

Si è dimesso George Eustice, sottosegretario all’Agricoltura britannico in polemica con la decisione di Theresa May di rendere possibile un ritardo della Brexit facendo votare il Parlamento.

  


 

A Chicago ci sarà il ballottaggio per eleggere il sindaco della città. Si sfideranno Lori Lightfoot e Toni Preckwinkle.

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