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Cantone ci riprova: "Legalizziamo la cannabis"

Redazione

Il presidente dell'Anac torna a parlare di una "droga controllata anche nelle modalità di vendita". E scatena le solite polemiche

La "conversione" era arrivata lo scorso agosto quando, intervistato da Radio Radicale, il presidente dell'Anac Raffaele Cantone aveva confessato: "Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all'idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti. Adesso ho un po' cambiato posizione". Non stupisce, quindi, che quasi 8 mesi dopo, Cantone torni alla carica.

 

 

Stavolta il numero uno dell'Autorità anticorruzione è ospite dell'Agi e, interpellato sulla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis all'esame della Camera, risponde: "Mi pongo una domanda, anche se non sono in grado di dare una risposta: una legalizzazione di una droga controllata, anche nelle modalità di vendita, non potrebbe avere effetti migliori rispetto allo spaccio che avviene alla luce del giorno nella totale e assoluta impunità e che riguarda amplissime fasce della popolazione giovane?" Cantone, ovviamente, si guarda bene dal dichiararsi completamente a favore della legalizzazione, ma dietro la formula della "domanda senza risposta", in realtà, si nasconde un'idea piuttosto precisa. Tant'è che subito dopo aggiunge: "È un po' un'ipocrisia all'italiana ci nascondiamo dietro il proibizionismo sapendo che quelle norme sul proibizionismo servono a riempire le carceri, di extracomunitari in gran parte, e nessuno si preoccupa del perché il fenomeno cresce".

 

 

Tanto basta per far ripartire le solite polemiche. Contro Cantone si scaglia subito il capogruppo di Area Popolare alla Camera, Maurizio Lupi: "Abbiamo appena letto su tutti i giornali la vicenda di una quattordicenne che a Milano, dopo aver fumato uno spinello ha scavalcato la balconata del cinema in cui era con gli amici e si è gettata nel vuoto. Un volo di sei metri, è viva per miracolo. La proposta di legalizzazione della cannabis avanzata oggi dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, andrebbe fatta guardando negli occhi quella ragazza e la sua famiglia".

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