(Foto di Ansa) 

Venerdì 17 sotto un brutto segno

È venerdì: si sciopera! A Milano come a Roma, i trasporti in protesta "contro tutto"

Redazione

Dalla Capitale al capoluogo lombardo, alcune sigle e comitati di base promuovono l'agitazione "contro la guerra, le discriminazioni sanitarie e d’opinione, ogni forma di licenziamento, le politiche del governo Draghi e dell’Ue, il jobs act e la Fornero"

Venerdì 17 giugno non è solo la combinazione tra il giorno e il numero più spaventosi per i superstiziosi ma anche la data dell'ennesimo sciopero. Se a Roma gli scioperi del venerdì sono un grande classico, questa volta l'agitazioneproclamata dalle sigle sindacali Al Cobas, Cub Pi, Fao, Lmo, Sgc, Slaiprolcobas e Soa coinvolge tutt'Italia, persino la laboriosa Milano, e quasi tutti i settori della mobilità: come riporta il ministero delle infrastrutture ci potrebbero essere disagi per quanto riguarda i treni, il trasporto pubblico locale, i collegamenti marittimi con le isole e le autostrade.

Certo, nel capoluogo lombardo, al momento, non si registra nessun rallentamento, come conferma l'azienda di trasporto pubblico locale Atm.

   

   

Anche l'Atac, agenzia capitolina, segnala la chiusura della ferrovia Roma-Lido, già disastrata di suo, e un servizio per il momento regolare su tutta la linea. Così come sulla pagina e sui social dell'Anm di Napoli non sembrano esserci conseguenze notevoli.

  

   

Il settore ferroviario, che ha già subito dei ritardi dalle 21 di ieri, è quello più a rischio. L’agitazione sindacale, spiega il gruppo Fs Italiane, "può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione". Esclusi da queste problematiche le Frecce e gli Intercity che circoleranno regolarmente. Saranno inoltre garantiti anche i collegamenti dei treni regionali nelle fasce pendolari (6.00-9.00 e 18.00-21.00). Trenord avvisa che lo sciopero non dovrebbe impattare particolarmente sulla circolazione dei treni. "Potranno verificarsi sporadiche cancellazioni di treni che saranno tempestivamente comunicate".

     

Ma qual è il motivo dello sciopero? Si protesta "contro la guerra; per il rispetto della Costituzione italiana e per l’eliminazione di ogni discriminazione sanitaria e d’opinione; contro ogni forma di licenziamento, per la sicurezza sul lavoro e per un salario minimo intercategoriale; contro le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea, rivolte a scaricare la crisi e gli stati emergenziali sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori; contro delocalizzazioni, privatizzazioni e contro la liberalizzazione dei subappalti e gli sfratti; contro i rincari speculativi dei prezzi; contro ogni uso strumentale dello stato d’emergenza; contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero; contro il 'jobs act' e la legge Fornero". Solo non si vedono i due liocorni.

  

Pare difficile immaginare che proteste di questo tipo possano cambiare le carte in tavola: forse è più semplice pensare che rendano ancora più insofferenti i lavoratori e i pendolari alle prese con l'ennesimo disagio. Sempre che alla mobilitazione aderisca un numero di persone sufficiente a provocarli davvero, quei disagi.

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