(LaPresse) 

la ricorrenza

Perché si festeggia il 4 novembre?

Redazione

Oggi è la festa delle Forze armate, che ricorda la vittoria nella Prima guerra mondiale. Quest'anno si sovrappone con il centenario della tumulazione del Milite ignoto all'Altare della Patria

Cosa si festeggia il 4 novembre?

Come ogni 4 novembre, oggi è il Giorno dell'Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate. Ma cosa si festeggia di preciso? La firma dell'armistizio che pose fine, nel 1918, alla Prima guerra mondiale dell'Italia e ne sancì la vittoria ai danni dell'esercito austro-ungarico (in realtà l'armistizio fu firmato il giorno precedente a Villa Giusti, vicino Padova). Con quel documento l'Italia veniva riconosciuta tra i paesi vincitori della Grande guerra, al termine della Quarta guerra di indipendenza che aveva permesso al paese di riannettere Trento e Trieste. Divenne una festa nazionale a partire dal 1922 con un regio decreto promulgato da Vittorio Emanuele III. "In questo giorno il pensiero va a quanti hanno sofferto, sino all'estremo sacrificio, per lasciare alle giovani generazioni un'Italia unita, indipendente, libera, democratica", ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al ministro della Difesa Lorenzo Guerini

La concomitanza con il centenario della tumulazione del Milite ignoto

Ma quest'anno si celebrano anche i cento anni dalla sepoltura del Milite ignoto all'Altare della Patria. Fu l'atto simbolico di tumulazione (il 4 novembre 1921) di un soldato caduto nella Grande guerra che rappresentava i tanti di cui si erano perse le tracce, figli, mariti, padri che lasciarono le loro famiglie durante il conflitto. "L’idea di trasportare da un campo di battaglia alla capitale un soldato senza identità e di seppellirlo nel tempio più importante della nazione era già stata attuata nel 1920 in Francia e Inghilterra", si può leggere in questo articolo che ne ricostruisce la storia. "Il Milite ignoto fa ormai parte della mitologia della nazione. E come mito, fondativo quanto meno della rinascita dal trauma della Grande guerra, è sopravvissuto alla monarchia e al fascismo, a un’altra guerra sciagurata e alla leva obbligatoria, alla contestazione, a un attentato e a qualche anno di oblio". Quest'anno è stato allestito un treno commemorativo che ha ripercorso alcune tappe simboliche legate alla storia del Milite ignoto.

Come ogni 4 novembre, il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e il ministro della Difesa si recano all'Altare della Patria per deporre una corona di fiori. 

Il messaggio di Draghi

“Cento anni fa il Governo italiano scelse di seppellire il Milite Ignoto all’Altare della Patria: una decisione presa per onorare le decine di migliaia di giovani soldati morti durante la Prima Guerra Mondiale. Fu una donna di umili origini a scegliere la salma tra quelle rese irriconoscibili dalla violenza cieca della guerra. La madre di un suddito austro-ungarico, arruolatosi sotto falso nome nell’esercito italiano. Un soldato che aveva perso la sua identità diventò così simbolo dell’intero Paese. Oggi, ci stringiamo attorno alle Forze Armate nel ricordo di tutti i caduti. Onoriamo lo spirito di servizio con cui i militari garantiscono la nostra sicurezza e le nostre libertà. Lo hanno fatto in Afghanistan e in molte altre parti del mondo, con professionalità, dedizione e capacità di dialogo. E in Italia, nella campagna vaccinale contro il Covid-19. Ringrazio tutte le donne e gli uomini impegnati nel nostro Paese e all’estero. Vi siamo e vi sentiamo vicini. Oggi, come in passato, abbiamo bisogno del vostro coraggio e della vostra umanità”.

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