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editoriali

Lo schiaffo della Roma alla Raggi

redazione

Non si investe dove c’è incertezza. La Roma calcio dà una lezione a Roma

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Era diventato il simbolo di una possibile nuova marcia innescata dalla Capitale ed è diventato il simbolo di un altro disastro di immagine della giunta guidata da Virginia Raggi, che dopo aver fatto di tutto per tenere lontane da Roma le Olimpiadi ora ha la dimostrazione pratica di aver fatto molto per tenere lontana la Roma da quello che poteva essere il suo nuovo stadio. La storia forse la conoscete già. Questa sera, il cda dell’As Roma, “sulla base degli approfondimenti condotti da advisor finanziari, notarili e legali di primario standing”, ha comunicato il suo addio al famoso progetto dello stadio nell’area di Tor Di valle: “Non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse”.

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Era diventato il simbolo di una possibile nuova marcia innescata dalla Capitale ed è diventato il simbolo di un altro disastro di immagine della giunta guidata da Virginia Raggi, che dopo aver fatto di tutto per tenere lontane da Roma le Olimpiadi ora ha la dimostrazione pratica di aver fatto molto per tenere lontana la Roma da quello che poteva essere il suo nuovo stadio. La storia forse la conoscete già. Questa sera, il cda dell’As Roma, “sulla base degli approfondimenti condotti da advisor finanziari, notarili e legali di primario standing”, ha comunicato il suo addio al famoso progetto dello stadio nell’area di Tor Di valle: “Non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse”.

 

L’ex proprietario della Roma, James Pallotta si è detto molto dispiaciuto per la città e ha parlato di “alcuni asini che hanno rovinato quello che era un grande progetto per tutti”. Il giudizio di Pallotta è duro ma che altre parole si possono utilizzare rispetto alla storia di un progetto nato nel 2014, che è stato cambiato due volte, che nel tempo è diventato molto oneroso, che è stato costretto a fare i conti con iniziative della magistratura di ogni tipo e che ha visto il promotore del progetto (il comune) incapace di concludere un iter di approvazione (il progetto è fermo in consiglio comunale da tre anni) negli stessi anni in cui si sono spesi milioni e milioni per progettazione, autorizzazioni, studi? Quale azienda può sudare sette anni per realizzare quello che di solito si fa in due? Gli investimenti stranieri richiedono tempi certi e non incertezza (che non dipende solo dalla pandemia). La Roma, che ha proprietari diversi da quelli che avevano scommesso su Tor di valle, ha detto di essere disposta a valutare nuove ipotesi per costruire lo stadio. Ma lo schiaffo mollato ieri dalla Roma Calcio non è alla città ma è anche a chi oggi la amministra.

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