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Il mistero della metro C chiusa a Roma

Gianluca De Rosa

"Indisponibilità di personale". Così in una nota Atac spiega perché questa mattina la linea che collega Pantano a San Giovanni non ha mai aperto. "L'azienda valuterà azioni legali nei confronti di questi dipendenti”, dice l'assessore alla Mobilità

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I tempi sono straordinari, difficile possa esserlo quello che succede sui mezzi pubblici di Roma, dove tra bus in fiamme, corse che saltano e linee annullate, gli utenti si sono abituati a vedere qualsiasi cosa. Eppure questa mattina la realtà ha superato di nuovo se stessa. Nessuno aveva ancora assistito ad una metro che non apre e, soprattutto, che non apre così, all’improvviso, senza annunci, avvisi o qualsiasi altro tipo di informazione preventiva. Nella Capitale stamattina, da Pantano a San Giovanni, chiunque dovesse prendere la metro C ha trovato una spiacevole sorpresa: ingressi chiusi e nessun treno alle banchine. Perché? Manca il personale. A via Prenestina, sede centrale di Atac, se ne sono accorti ad inizio mattinata e hanno deciso che l’unica soluzione era non aprire la linea verde. Spiega l’azienda in una breve nota: “Atac svolgerà accertamenti approfonditi per chiarire le ragioni che hanno provocato la mancata apertura della linea C della metropolitana per indisponibilità di personale. Il numero di agenti di stazione presenti a inizio turno, infatti, non era sufficiente per garantire l'esercizio in sicurezza della linea”. L’azienda di via Prenestina poi annuncia sanzioni: “Atac sta controllando i documenti giustificativi giunti in azienda da parte del personale assente, anche per valutare eventuali azioni davanti alle autorità”. Una linea pineamente condivisa dall’assessore grillino alla Mobilità Pietro Calabrese che su Facebook promette: “Non faremo sconti a nessuno. Saranno individuate le responsabilità e le pene saranno esemplari, l'azienda valuterà anche azioni legali nei confronti di questi dipendenti”.

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I tempi sono straordinari, difficile possa esserlo quello che succede sui mezzi pubblici di Roma, dove tra bus in fiamme, corse che saltano e linee annullate, gli utenti si sono abituati a vedere qualsiasi cosa. Eppure questa mattina la realtà ha superato di nuovo se stessa. Nessuno aveva ancora assistito ad una metro che non apre e, soprattutto, che non apre così, all’improvviso, senza annunci, avvisi o qualsiasi altro tipo di informazione preventiva. Nella Capitale stamattina, da Pantano a San Giovanni, chiunque dovesse prendere la metro C ha trovato una spiacevole sorpresa: ingressi chiusi e nessun treno alle banchine. Perché? Manca il personale. A via Prenestina, sede centrale di Atac, se ne sono accorti ad inizio mattinata e hanno deciso che l’unica soluzione era non aprire la linea verde. Spiega l’azienda in una breve nota: “Atac svolgerà accertamenti approfonditi per chiarire le ragioni che hanno provocato la mancata apertura della linea C della metropolitana per indisponibilità di personale. Il numero di agenti di stazione presenti a inizio turno, infatti, non era sufficiente per garantire l'esercizio in sicurezza della linea”. L’azienda di via Prenestina poi annuncia sanzioni: “Atac sta controllando i documenti giustificativi giunti in azienda da parte del personale assente, anche per valutare eventuali azioni davanti alle autorità”. Una linea pineamente condivisa dall’assessore grillino alla Mobilità Pietro Calabrese che su Facebook promette: “Non faremo sconti a nessuno. Saranno individuate le responsabilità e le pene saranno esemplari, l'azienda valuterà anche azioni legali nei confronti di questi dipendenti”.

 

La conseguenza inevitabile della chiusura, è che i bus sostitutivi, predisposti da Atac per garantire comunque il servizio, si sono trasformati in carri bestiami: stracolmi, pieni fino all’ultimo centimetro quadrato. Una scocciatura in periodi normali, un vero disastro in tempi straordinari come questi, quando evitare assembramenti è la regola numero uno per affrontare la pandemia. 

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