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fridays from the past

Altro che futuro, questi venerdì vengono da un passato oscurantista

Giuliano Ferrara

Ci avete detto che l’uomo uccide la natura e la casa brucia, si è visto invece che la natura aggredisce l’uomo e il virus incalza

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La gente comune è molto più intelligente di come la considerano gli attivisti del climate change. Ecco, questa è l’unica frase da ritenere dopo la lettura di un confuso dialogo tra un gretiano e Jonathan Franzen, celebrità letteraria americana e fissato del bird-watching (Repubblica, ieri). Franzen sostiene che ormai è tardi, uomini e stati non sono più in grado di fermare il riscaldamento globale, meglio salvare alcune possibili diversità biologiche, piuttosto che dire balle utopistiche sul clima. Mi pare un progresso, tutto sommato, ma non basta dare opportuno scandalo ma blando nel giorno dei Fridays from the past, altro che for future. Qualcuno che abbia lo stomaco di dire la verità ci vorrebbe, dopo tanta pedagogia rovesciata, con i bambini istruiti dai grandi che salgono in cattedra per fare loro la lezione imparaticcia del gretismo. La verità che è semplice: ci avete detto che l’uomo uccide la natura e la casa brucia, si è visto invece che la natura aggredisce l’uomo e il virus incalza.

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La gente comune è molto più intelligente di come la considerano gli attivisti del climate change. Ecco, questa è l’unica frase da ritenere dopo la lettura di un confuso dialogo tra un gretiano e Jonathan Franzen, celebrità letteraria americana e fissato del bird-watching (Repubblica, ieri). Franzen sostiene che ormai è tardi, uomini e stati non sono più in grado di fermare il riscaldamento globale, meglio salvare alcune possibili diversità biologiche, piuttosto che dire balle utopistiche sul clima. Mi pare un progresso, tutto sommato, ma non basta dare opportuno scandalo ma blando nel giorno dei Fridays from the past, altro che for future. Qualcuno che abbia lo stomaco di dire la verità ci vorrebbe, dopo tanta pedagogia rovesciata, con i bambini istruiti dai grandi che salgono in cattedra per fare loro la lezione imparaticcia del gretismo. La verità che è semplice: ci avete detto che l’uomo uccide la natura e la casa brucia, si è visto invece che la natura aggredisce l’uomo e il virus incalza.

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In un paio di mesi di confinamento, nonostante gli allarmi sulla catastrofe di proporzioni millenarie, i delfini sono andati a farsi un cicchetto al bar, i polpi si sono fatti fotografare accanto ai cavalli di San Marco, le papere sono andate in farmacia a presentare le loro ricette eccetera (il catalogo è lungo della natura immediatamente ritrovata, vuol dire che non era perduta). Chicco Testa ha scritto un magnifico libretto sulla crescita felice, elogiandola, e da vecchio ambientalista ravveduto ha fatto una dura lezione all’integralismo ecologico per i tipi della Marsilio, spiegando che ricchezza e tecnologia sono più efficaci delle prediche parafrancescane allo scopo di correggere gli effetti distorcenti di industria e energia, indispensabili strumenti di vita del moderno (dati, ragionamenti, obiezioni inoppugnabili). Ma Testa è un isolato, e tutti gli esperti che non la bevono alla fine sono isolati nel mainstream catodico, onusiano, saggistico, radiofonico, televisivo, giornalaio, scolastico che ci impone la fregnaccia dell’antropocene, del mondo nelle mani dell’homo faber che non cessa di maltrattarlo per estinguerlo (la casa brucia).

 

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Questi venerdì, senza nemmeno una riflessione sulla realtà, non dico un’aderenza, dico una pallida riflessione e consapevole, sono un’esercitazione di illusionismo integralismo e stupidità religiosa di tipo panico e pagano. Come si fa a scendere in strada, tutti belli disciplinati e con la mascherina contro l’insidiosa natura, per battersi a favore della natura incontaminata e virusogena, il viruscene, e contro la civilizzazione, la tecnologia, il progresso, magari i vaccini? A dire che anche il virus viene dal caldo, che peraltro c’è e non c’è, ci hanno timidamente provato, ma sanno che su quella strada non convinceranno nessuno. Allora scelgono la via indiretta: noi maltrattiamo la natura, deforestando e facendo altre brutte cose ancora, e la natura si ribella impestandoci. Solo che ci impestava e infettava, madre natura, matrigna piuttosto, anche quando forestavamo, quando gli incendi erano meno diffusi, forse, e i cicloni e uragani meno frequenti, forse, e i temporali, che Franco Prodi loda come grandi fenomeni astrofisici, non venivano sciaguratamente definiti bombe d’acqua. Lutero in un’Europa ultraforestata e incontaminata inventò una nuova fede e un nuovo Dio dell’occidente per via di un temporale, tuoni, fulmini, che gli fece una gran paura. Fosse stata una bomba d’acqua, avrebbe inventato l’ambientalismo, meno interessante dell’evangelismo.

Che i ragazzi ci credano e si accodino va bene, è perfino ovvio, uno vuole marciare quale che sia l’orizzonte o la linea di arrivo, ma che gli adulti non trovino tra loro qualcuno capace di metterli in guardia contro la credulità, contro le stupidaggini inverificate, contro l’uso ideologico della ricerca scientifica, contro le panzane predicatorie rivelatesi inidonee a proteggere l’umanità dalla deriva naturale piuttosto che l’opposto, questo è veramente scandaloso. Questi venerdì vengono dal passato oscurantista della cultura occidentale, sono Fridays from the past, e andrebbero riconsiderati dopo la pandemia alla luce della ragione.

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