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Boris Reset. Scatoloni a Downing Street

I pettegolezzi su BoJo e Cummings e una domanda: si può fare una svolta di governo in una bolla di amici e con l’emoji dell’arachide?

Paola Peduzzi

Scopriremo con il tempo se la fuoriuscita dell’architetto della Brexit Dom Cummings, nonché architetto della più grande vittoria elettorale per i Tory da molti anni, significa un cambiamento di rotta per il premier britannico o se invece si tratta della più semplice delle storie: la fidanzata del capo s’è stufata degli amici del suo fidanzato, o me o loro, scegli

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Che cosa è successo tra Boris Johnson e il suo principale alleato, consigliere, stratega Dom Cummings uscito da Downing Street con uno scatolone in mano, lo zaino strapieno, gli occhi bassi? E perché Cummings ha lasciato il lavoro, il capo, il palazzo passando dalla porta principale, quando si sa che le uscite sul retro sono l’ultima carezza pietosa utile in questa tipologia di licenziamenti – puoi andartene da lì così nessuno ti vede, nessuno ti chiede, nessuno ti ride dietro? Nessuno, in tre giorni di pettegolezzi meravigliosi, ha risposto a queste domande: chi promette “ecco quel che è davvero successo” non mantiene nulla, mette semmai in fila le varie versioni e aggiunge altri dettagli, citazioni, persino le emoji utilizzate nei messaggi.

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Che cosa è successo tra Boris Johnson e il suo principale alleato, consigliere, stratega Dom Cummings uscito da Downing Street con uno scatolone in mano, lo zaino strapieno, gli occhi bassi? E perché Cummings ha lasciato il lavoro, il capo, il palazzo passando dalla porta principale, quando si sa che le uscite sul retro sono l’ultima carezza pietosa utile in questa tipologia di licenziamenti – puoi andartene da lì così nessuno ti vede, nessuno ti chiede, nessuno ti ride dietro? Nessuno, in tre giorni di pettegolezzi meravigliosi, ha risposto a queste domande: chi promette “ecco quel che è davvero successo” non mantiene nulla, mette semmai in fila le varie versioni e aggiunge altri dettagli, citazioni, persino le emoji utilizzate nei messaggi.

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Non c’è una spiegazione, non ancora: scopriremo con il tempo se questa fuoriuscita significa un cambiamento di rotta per Boris Johnson, se l’architetto della Brexit Cummings, nonché architetto della più grande vittoria elettorale per i Tory da molti anni,  si sia infine mostrato  inadeguato per l’emergenza sanitaria e se il processo di normalizzazione che sta iniziando nel mondo anglosassone passi anche per questi licenziamenti spettacolari. O se invece si tratta della più semplice delle storie, altro che Brexit, altro che ideologia, algoritmi, piani eversivi, eminenze grigie tendenti al nero: la fidanzata del capo s’è stufata degli amici del suo fidanzato, o me o loro, scegli.

 

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Lo scopriremo, forse, ma intanto si regolano i conti nella piccola bolla di Westminster, si tracciano confini, si conquistano territori, si prospettano nuove leadership – non a caso Carrie Symonds, la fidanzata di Boris Johnson e madre del suo ultimo figlio, è soprannominata Cersei, la regina dei Sette regni del “Trono di Spade”, crudele, ambiziosa, sprezzante. O almeno così dicono le fonti legate a Cummings e a Lee Cain, ex capo delle comunicazioni di Downing Street, che hanno anche fatto circolare un altro soprannome: “Principessa Nut Nut”, con emoji corrispondenti, e sempre nello stesso solco di Cersei, senza tutti quei cadaveri. Al contrario le fonti legate alla Symonds raccontano una grande, giusta, strepitosa correttissima rivolta delle donne contro il machismo tossico di Cummings&Co.: le alleate della fidanzata del capo sono Allegra Stratton, ex giornalista del Guardian appena nominata portavoce del governo, e Munira Mirza, capo della Policy Unit del governo. Insieme le ragazze avrebbero guidato la rivoluzione del palazzo, ognuna sul proprio fronte, con la Symonds più decisa e martellante, avendo molte più occasioni per farsi sentire.

 

In mezzo è rimasto Boris, che ha dovuto difendere la fidanzata – non si ha mai scelta in questi casi – ma anche separarsi dai due suoi consiglieri più preziosi: sembra che sia andato nella stanza di Cain, abbia firmato i suoi guanti da boxe blu con la scritta “Get Brexit Done” e gli abbia detto che gli mancherà tantissimo, “mi rispondevi sempre e in fretta, con Dom a volte passavano giorni prima che richiamasse”. L’onnipresente Cummings scompariva con facilità, dicono che anche ora “he’s going dark”, periodi neri, pensieri neri, vendette nere. E Boris che farà, lo inseguirà? La teoria che Cummings tornerà nel 2024, per rivincere le elezioni, è stata smentita, ma tra corone, noccioline, tacchi alti e volti lividi non si sa  a cosa dare retta. Forse soltanto a quel che vorrà rivelarci lo Spectator, il magazine dell’intellighenzia conservatrice inglese. Perché il marito della Stratton ne è il capo della redazione politica, la moglie di Cummings ne è un vicedirettore, Boris Johnson ne era stato direttore, la Mirza ne è stata collaboratrice. La bolla è sempre la stessa, divertente e dispettosa e pettegolissima, ma una rivoluzione quando ci si conosce tutti non si è mai vista.

I

n una prima versione dell'articolo James Forsyth, marito di Allegra Stratton, era indicato erroneamente come direttore dello Spectator. E' il capo della redazione politica. Grazie a Dario Mazzocchi per la segnalazione.

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