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Ai traditori e agli amanti indecisi si risponde con l’indifferenza. La lezione di Hillary a De Blasio

Paola Peduzzi
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Bill de Blasio, clintoniano dall’umore altalenante, soprattutto da quando è sindaco di New York, è andato in Iowa a fare campagna per Hillary Clinton. De Blasio aveva fatto notizia, all’inizio di questa campagna elettorale che è iniziata ufficialmente ieri ma che dura da un anno, perché non era sicuro di voler stare dalla parte di Hillary. De Blasio ha costruito l’ascesa politica a New York sganciandosi dai cosiddetti poteri forti, collocandosi in quell’area della sinistra che flirta con il filone dei campioni della diseguaglianza e lanciando iniziative di medio successo in giro per gli Stati Uniti per una sinistra alternativa molto a sinistra. Più Occupy Wall Street che Wall Street, insomma, o adesso diremmo più Bernie Sanders che Hillary Clinton. Nel Partito democratico la cautela di De Blasio fu vissuta con una certa ansia e anche con un po’ di disprezzo: ma come, i clintoniani ti hanno costruito, hai lavorato per loro, e adesso fai lo schizzinoso? Lui diceva, con la cautela che contraddistingue chi sta facendo parecchi calcoli (mi si nota di più…), che voleva capire le idee di Hillary prima di schierarsi, come se la signora fosse un’outsider ancora da decifrare e non una politica conosciuta da più di vent’anni. C’era, nell’indecisione di De Blasio, tutta la lotta interna alla sinistra americana, che è poi lotta anche nel resto del mondo. Nell’ottobre scorso, il sindaco di New York si è infine schierato, a favore di Hillary naturalmente, “quando ormai chiunque aveva perso interesse per i sentimenti” di De Blasio, ha scritto Margaret Hartmann sul New York. Uno sta lì a rimuginare per mesi, andrà bene lei o devo lasciarla e trovarmene un’altra, e poi quando infine s’è deciso, a lei – e a nessun altro – importa più nulla di lui. Così il sindaco di New York è arrivato in Iowa, ha fatto il consueto porta a porta indispensabile nello stato del mid-west che apre la stagione elettorale delle presidenziali in America, accollandosi un lavoro da “volontari di basso livello e studenti del college”, ha scritto il Wall Street Journal, e non ha mai avuto l’onore di un palco condiviso con Hillary. Una elettrice gli ha chiuso la porta in faccia, con lui che ancora le diceva che gli piaceva la t-shirt indossata dalla signora, e poi ha dichiarato: “Non so chi fosse né mi interessa”. Fonti del comune di New York dicono che De Blasio si è pagato il viaggio in Iowa, che per il comune è tecnicamente in vacanza, che lo staff ha tenuto riservato il piano di viaggio in modo da dare al sindaco la libertà di manovra necessaria per presentarsi a sorpresa dagli elettori. Forse il sindaco sperava in un abbraccio liberatorio con Hillary, ma il team della candidata è stato glaciale: “Va bene che il sindaco sia qui, ma andava bene anche se non ci fosse stato”. L’indifferenza, la pena che spetta ai traditori e agli amanti indecisi.
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