PUBBLICITÁ

Non c’è testimonial più potente della first lady di Cina che incarna il sogno di suo marito

Paola Peduzzi
PUBBLICITÁ

I coniugi Xi sono arrivati a Londra per la visita-monstre di quattro giorni che sta monopolizzando l’attenzione dei britannici. Tappeti rossi, contratti milionari, protocollo delle grandi occasioni, appuntamento con i reali, agenda fittissima. C’è qualcuno che provoca: lo farete notare, sì, agli ospiti, che non rispettano i diritti umani e che questo non li rende partner affidabili nei consessi internazionali? Ma tali pretese sono ormai accolte con paternalismo ironico, sorrisetti fastidiosi da parte di chi pensa di saperla lunga: non è più un mondo per idealisti, questo, e piuttosto che sorbirsi i sermoni dei realisti è meglio godersi lo spettacolo della “power couple” di Pechino pronta a conquistare il Regno Unito.

 

Se ancora il mondo deve prendere le misure al presidente Xi Jinping, così globetrotter e così autoritario (e con l’economia che non va più tanto bene), per sua moglie, la star Peng Liyuan, il cuore è già in subbuglio. Meglio nota tra i fan come “Mama Peng”, la first lady della Repubblica popolare di Cina è l’icona del “sogno cinese” tanto caro a Xi: di origini molto umili, nata e cresciuta nella campagna più remota del paese, è diventata una cantante di successo, anzi di grandissimo successo, durante gli anni Novanta, tanto che prima di imparare ad amare suo marito, i cinesi già da tempo amavano lei. Peng mette insieme tutto: i gradi da generale dell’esercito cinese, il nazionalismo – c’è un video famoso di una sua canzone in cui si vedono i carri armati cinesi, i jet, i soldati, e sotto la voce potentissima della first lady che incita: “avanzate, avanzate, avanzate!” – e un look alla moda (che ha reso celebre lo stilista quarantenne Jihong Mao). Il suo ritratto, nel tempio dei Ming nella Città proibita di Pechino, è il più fotografato di tutti: un giornalista del Guardian si è avvicinato ai fan con gli smartphone e ha raccolto soltanto testimonianze di giubilo. Non che in Cina si possa dire qualcosa di brutto sulla first lady, ma secondo il reporter si tratta di entusiasmo genuino.

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

Peng non è stata la prima scelta di Xi: lui era già separato dalla sua ex moglie (che era la figlia dell’ambasciatore cinese nel Regno Unito: chissà che effetto deve fare oggi a Peng sbarcare a Londra con tanti onori) quando si incontrarono, a un appuntamento al buio. Per lei fu amore a prima vista, come ha raccontato in un’intervista nel 2011, “non è perfetto? Un uomo semplice con le idee chiare”, disse. Un anno dopo erano sposati, e avrebbero avuto una figlia che come tutti i rampolli cinesi ha studiato negli Stati Uniti, a Harvard. Anche se la propaganda di regime punta prevalentemente sul glamour e la popolarità della first lady, lo studioso Willy Lam ha raccontato che Peng è il segreto del successo di Xi. E’ lei che lo ha fatto entrare nei circoli di potere del Partito a Shanghai, è lei che lo ha aiutato a diventare, nel 2002, il governatore della provincia di Zhejiang, da cui è iniziata l’ascesa a livello nazionale. Lam dice che Peng è “l’amore di una nazione” e “l’arma segreta di Xi”, perché con la sua voce riconoscibilissima e i suoi show da star internazionale canta la grandezza della Cina, la rinascita della Cina, il potere della Cina: canta il suo amore per Xi. Non c’è testimonial più potente di lei, una donna che ammira il suo uomo e che è ammirata dal popolo, lo ha capito anche Vladimir Putin, il presidente russo che non mostra grandi abilità empatiche ma di giochi di potere se ne intende, quando, all’ultimo vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation a Pechino, le ha messo uno scialle sulle spalle, perché faceva un freddo tremendo. Tutta la geopolitica mondiale in un gesto: Xi stava chiacchierando con Barack Obama, non si è accorto che Peng tremava, ci ha pensato Putin a sistemare ogni cosa.

PUBBLICITÁ