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contro mastro ciliegia

Un Caterpillar Sgarbi anche a Gaza

Maurizio Crippa

Il talento del critico-politico contro i monofisiti delle cause a senso unico. In tre giorni ha abbattuto la Loggia Isozaki a Firenze, restaurato un Banski contro la volontà degli street artist e dato l'ok al rogo delle croste di Berlusoni. E se lo mandassimo pure contro Hamas?

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Caterpillar della critica d’arte e guascone della politica, o anche il contrario, non si può negare che a Vittorio Sgarbi manchi il talento per il controcanto, il controcampo e il controluce in grado di mandare ai matti i monofisiti delle cause noiose e a senso unico. Negli ultimi giorni ne ha infilzati alcuni. Ha bocciato definitivamente la Loggia Isozaki degli Uffizi; forse uno sbaglio, ma il tono stizzito degli incazzati fa sospettare che abbia ragione lui. Ha detto che l’Albergo Diurno di Milano, magnifici cessi liberty, non è adatto a farsi museo digitale (idem stizza). Ha fatto restaurare Il Bambino migrante di Banksy a Venezia (trovando pure lo sponsor Banca Ifis), ma facendo indignare gli street artist puristi secondo cui l’arte di strada va lasciata degradare (vedremo quando toccherà al tremendo ritratto di Assange pittato a Scampia). Infine ha detto la mitologia raccolta di 25 mila quadri di Berlusconi nascosti un Hangar può tranquillamente bruciare (i figli non ne vogliono sapere) tanto sono tutte croste e patacche. Olè. Certo che se Israele lo arruolasse e lo mandasse a Gaza, di quello schifo dei tunnel di Hamas non resterebbe pietra su pietra, nel giro di due ore

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