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Contro mastro ciliegia

Sinner sì che è laureato

Maurizio Crippa

Evviva il super tennista di San Candido che ha raggiunto il quarto posto nella classifica Atp. Anche se tutto questo improvviso orgoglio nazionale suona insincero, vuoi mettere? In questo mondo di gente farlocca almeno un laureato vero ce l'abbiamo

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In uno di quei rari momenti di patriottico entusiasmo e (in)sincera concordia nazionale, oggi a blabla unificati è stato tutto un tripudio di evviva per Jannik Sinner, il gran tennista di San Candido che in semifinale ai China Open ha battuto (anzi “ha preso a pallettate”, per dirla con Panatta) il rivale Carlos Alcaraz, il più forte del mondo, raggiungendo così il quarto posto in classifica ATP, un’impresa che al tennis italiano non era più riuscita dai tempi appunto di Panatta. Evviva evviva, ci associamo pure noi, ed è stato contento anche l’imperatore Adriano (“almeno non mi chiamerete più per chiedermi: quand’è che lo battono il tuo record?”). Insomma adesso tutta la nazione s’è scoperta tifosissima di Sinner, anche se fino alla settimana scorsa lo prendevano a pallettate e lo insultavano come traditore della patria (con quel nome austriacante!) perché s’era rifiutato di giocare in Coppa Davis. Embé? Se vuoi diventare il più forte o quasi del mondo, puoi stare a perdere tempo con la coppa del nonno? Per non essere insincero, io Sinner lo trovo inutilmente serioso e antipatico, viva Djokovic tutta la vita. Però, in questo mondo di gente farlocca, è bello che un laureato vero ce l’abbiamo anche in Italia.

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