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contro mastro ciliegia

Floris, principino sul pisello, alle prese col Santoro Scatenato

Maurizio Crippa

A Di Martedì, il giornalista osa quel che non deve, dire che Fabio Fazio e Lucia Annunziata “non li sopporto”. E si è capito di cosa non si può parlare nei talk show

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Guardare i talk e non capire. In fondo è per questo che esistono, i talk: per non farsi capire, se sei pubblico basic senza accesso agli arcana imperii. Poi avvengono rare epifanie, e allora anche il più tordo dei distratti qualcosa capisce. Floris (“Di martedì”) ospita Santoro, come intervistare Jack LaMotta. Finché si cazzeggia di Schlein, guerra, “fai un partito?”, è il solito show. Floris sorride, porge la battuta, incassa l’applauso. Finché si passa a Fazio e Annunziata, e Santoro Scatenato osa quel che non deve: “Non li sopporto”. Ohibò. Fazio? E’ rientrato in Rai grazie alla politica, non per “i buoni uffici dell’agente che poi è anche tuo e di molte star”. D’improvviso Floris è sulla punta dello sgabello, scomodo come un principino sul pisello: “Ma che cambia scusa?”. Annunziata? “Questi due sono stati il perno, attorno a cui è girata una politica culturale Rai fatta di esclusione degli altri. Di ammazzamento degli altri”. Floris scudo umano: “Ma così diventa tutto un gossip tra conduttori”. E il Toro: “Erano al centro del babà”. “Ma a che serve?”. Serve che l’epifania qualcosa l’ha fatta capire: si può parlare di tutto, è il mestiere dei conduttori: ma non di agenti, di amici e di quanto pesano i referenti. 

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