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Contro mastro ciliegia

Meglio Piantedosi degli hooligans d'opposizione

Maurizio Crippa

Devastazioni di tifosi europei ne sono avvenute con tutti i governi e capi del Viminale. È comodo e furbo gridare "dàgli a Piantedosi". Peccato che lui l'allarme l'avesse dato (e il sindaco raccolto). Il disastro arriva dalla Uefa. E se Napoli è fuori controllo, la colpa non è certo (solo) del presente governo

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Quando gli hooligans olandesi sfregiarono la Barcaccia nel 2015 al governo c’era Renzi e il sindaco era Marino; gli scontri per Lazio-Eintracht nel 2018 avvennero col governo illuminato di Conte; per quelli di Roma-Vitesse del 2022 c’era nientemeno che Draghi. E il rosario potrebbe proseguire. Non è il colore del governo e nemmeno il nome di chi sta all’Interno a garantire l’ordine pubblico, quando la belva tifoidale si scatena. Questo giusto per dire, poi si verificherà il dettaglio, che l’indignazione che da ieri si solleva dai social e dalla politica – per non parlare di molti giornalisti persino sportivi (absit iniuria verbis) – contro il ministro Piantedosi è molto furba e un po’ ridicola. Anche perché va riconosciuto al pasticcione in chief del Viminale che lui la calata dei teppisti francofortesi che hanno devastato Napoli l’aveva paventata, e dato l’allarme. E contro il divieto del Tar sono stati i cervelloni dell’Uefa a insistere perché i tifosi arrivassero Del resto se a Napoli l’ordine è difficile mantenere – anche il sindaco Manfredi aveva spiegato che c’erano motivi di giustificato allarme – il problema non è il governo in carica, e non si risolve con consueto e comodo “dàgli a Piantedosi”.

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