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contro mastro ciliegia

L'angolo del buonumore antifascista

Maurizio Crippa

Da qualche tempo l'allarmismo di Repubblica per il ritorno del fascismo somiglia così tanto a una fisazione da regalare momenti di splendida comicità. Come il caso del presunto evasore fiscale palestrato e coperto di tatuaggi del Duce. Anche se poi a leggere bene, persino i tatuaggi, di Mussolini neanche l'ombra

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Con la vita frenetica che si fa, a volte dimentico di passare all’edicola per la Settimana Enigmistica e mi perdo quel breve tuffo nell’allegria scacciapensieri delle Risate a denti stretti e l’Angolo del buonumore. Da qualche tempo c’è un rimedio, e persino quotidiano: i titoli-fissazione peggio della malattia sull’allarme fascismo di Rep. Tra editorialisti lancia in resta e cronisti in formazione da combattimento, la materia per un sorriso (ma preoccupato, eh) non manca mai. Ieri ad esempio, un titolo più foto online nell’edizione di Bari: “L’imprenditore con il tatuaggio Dux a processo per evasione fiscale”. Non avrà pagato l’Iva sui pigmenti?

Ma poi: la foto è di un palestrato occhialato barbuto a torso nudo, con un tremila tatuaggi, il più visibile recita “Money maker”, in mezzo ai quali “Dux”, francamente, non lo vedrebbe manco un pm. E dalla lunga articolessa tutto emerge (“Da buttafuori guadagnavo 3 euro all’ora”), e si evince pure che col fisco forse ha magheggiato sì, ma di fascismo, nemmeno un sospetto. Niente, per Rep. è “l’imprenditore con il tatuaggio Dux”. Allarme coatto che poi finisce come per Romano La Russa, ieri sottoposto a processo antifà in Regione a Milano per il noto braccino: volevano farlo dimettere, invece è ancora lì. Che ridere.

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