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contro mastro ciliegia

Hasta la vista, Cav.

Maurizio Crippa

Quanti finali di partita e gustosi rientri in scena ha già vissuto Berlusconi? E quanto hanno rosicato quelli che speravano che finisse come il "Caimano"? Ma l'ultima toppa è peggio del buco. Le battute del giorno dopo su Salvini e il resto fanno un po' troppo Calvero. Provaci ancora, Cav.!

Ci sono tanti finali di partita quanti sono gli esseri umani, e certi esseri predestinati ne hanno anche più d’uno. Sono come gli esami che non finiscono mai, prendete Totti. Sembrava fosse bastato il discorso alla città dal pratone dell’Olimpico, poi invece è scoppiata la coppia. Tutto un altro finale da reinventare. Nel nostro forsennato ottimismo, quanti lieti fini abbiamo prefigurato per il Cav.? E quanto hanno rosicato, quelli che si sono fatti il sangue amaro per decenni riguardandosi in loop il finale del Caimano? Invece niente, lui se n’è andato e tornato più volte, con grazia d’operetta.

Stavolta invece no. Ha fatto forse l’ultima cazzata della vita, sfiduciando Draghi per dar retta alle paturnie dell’urlatore. Triste, ma bastava così. Invece ieri ha voluto mettere una toppa, da proverbio è peggio del buco, e rimettere una maschera gioviale che non tiene più. Intervistato, citiamo dalla Stampa, avrebbe detto: “Draghi non lo abbiamo cacciato noi, se ne è voluto andare lui, ne aveva le scatole piene”. E vabbè. Ma poi ha aggiunto, come un Calvero della piacioneria: “Io al seguito di Salvini? Non scherziamo, tra me e lui io prevalgo per intelligenza, competenza ed esperienza. Gelmini e Brunetta? Irriconoscenti, non hanno futuro”. Non ci resta che dire: provaci ancora, Cav.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"