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contro mastro ciliegia

Fiori, cannoni, studenti e cervelloni

Maurizio Crippa

Ma quale maccartismo. Il problema serio di lasciar straparlare dai pulpiti certi prof è che poi nella testa dei ragazzi si confondono le idee. E mentre in Ucraina i loro coetanei sono sotto le bombe di Putin, loro a Milano manifestano contro i "combustibili fossili, capaci di generare conflitti"

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Cosa vuol farci signora mia, è un periodo così, c’è in giro tanto maccartismo. Non vogliono dargli i soldi della Rai, al prof russofono che imperversa lo stesso ogni sera in tivù. E la Generalessa del talk, orbata di tanta presenza, si lamenta: “Non condivido la decisione di escludere una voce certamente rappresentativa di un’opinione presente nella società italiana e tra gli studiosi”. Il problema però non è il maccartismo, che non c’è, ma qualcosa di più grave. Riguarda gli “studiosi” e i danni collaterali che dai loro pulpiti accademici o televisivi piovono come bombe su migliaia di zucche vuote.

Oggi a Milano, ad esempio, ci sarà uno “sciopero globale” degli studenti per “la giustizia climatica e contro le guerre e per un’istruzione ecologica”. I motivi della manifestazione sono “chiarissimi”, dicono: “Denunciare la dipendenza dai combustibili fossili, capaci di generare conflitti e portare soldi nelle tasche delle grandi corporazioni”. E dunque “fuori le multinazionali delfossile dai nostri istituti”. Ecco, a furia di certi prof, o di certi prof da talk (che sono liberi di dar voce a chi vogliono, ma non di propalare bestialità) mentre i loro coetanei in Ucraina sono sotto le bombe, invece di denunciare Putin denunciano i combustibili fossili. Un po’ di maccartismo servirebbe anche a loro.

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