(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

Il bavero di Conte

Maurizio Crippa

Con l'irreversibile reversibile, l'Avvocato del popolo ha quasi raggiunto le vette degli ossimori di Moro. Ma dall'elegantone che è dovrebbe sapere che il termine "rever" si addice al bavero delle giacche. Farsi prendere per il bavero dalla propria stessa inconsistenza politica, è un'altra cosa

Uomo tutto d’un pezzo, ma di caucciù, deformabile a piacere e all’infinito a seconda di chi tiri e dove, ma senza mai perdere l’indeformabile sorrisetto per tutte le stagioni, ieri Giuseppi Conte ha finalmente dimostrato di avere davvero qualcosa che lo avvicina ad Aldo Moro: il talento per l’ossimoro, la capacità di violare senza violazione il principio di non contraddizione. Che una decisione annunciata una settimana fa come irreversibile possa essere ora non più irreversibile, sbalordirebbe anche l’inventore delle convergenze parallele. Non vogliamo “prendere una decisione irreversibile”, ha detto a proposito della scelta di non andare più in Rai. E che c’è di strano? S’è mai visto qualcuno prendere una decisione e volerla mantenere? Va da sé che il comico in chief, garante del MoVimento o di quel che, irreversibilmente, è diventato, non potesse fare a meno di infilzarlo: “E’ un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum, è uno dei più grandi specialisti di penultimatum”. Dall’arbiter elegantiarum che è, l’Avvocato dovrebbe sapere che “rever” è termine che s’addice al bavero delle giacche. Farsi prendere per il bavero dalla propria stessa inconsistenza, è una brutta faccenda. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"