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contro mastro ciliegia

Simona Ventura e Gigi D'Alessio, innocenti evasori

Maurizio Crippa

Assolti (dopo anni) dall'accusa di evasione fiscale. Il brutto vizio di quelli che guardano nei conti degli altri puntando a trovare sempre le malefatte, anche quando non ci sono

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Non vorremmo dare l’impressione di essere sempre qui a occuparci di quelli che sbirciano nei conti correnti degli altri, e poi li sputtanano o peggio ancora, anche quando non c’è motivo. Non vorremmo neanche dare l’impressione di essere tra quelli che, del Reddito di cittadinanza, si accorgono soltanto dei furbacchioni che si fregano i soldi. Niente di politico, no. Semplicemente, in nome della civiltà che dovrebbe contraddistinguere un paese, e tanto più i suoi poteri e magistrati, vorremmo segnalare questa ennesima schifezza.

 

Mercoledì è stata assolta Simona Ventura dall’accusa di aver evaso il fisco per mezzo milione. Tre anni di processo, la procura aveva chiesto una condanna a un anno e 4 mesi. Non era vero, ma tutta l’Italia aveva saputo di sì. Martedì è stato assolto anche Gigi D’Alessio, accusato di frode allo stato ed evasione per un milione e 700 mila euro: il fatto non sussiste. “Oggi per me è un giorno felice perché la verità è venuta a galla, dopo oltre dieci anni di ombre pesanti”, ha detto. Dieci anni. Di gogna e con il rischio della galera ingiusta sul collo. E non è per dare l’impressione, ma tutta la colpa è di qualcuno che ha voluto guardare nei conti degli altri, senza sapere cosa cercare ma convinto che qualcosa bisogna sempre trovarla. 

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