contro mastro ciliegia

I cinque minuti di Patrick Zaki

Maurizio Crippa

La prima udienza del processo dopo 19 mesi di prigione fuori di ogni logica e di ogni legalità

Ammanettato nella gabbia degli imputati, manco fosse un maxiprocesso per terroristi o narcotrafficanti. Un dolore inflittivo gratuito e infinito, anche se è durato solo cinque minuti. I cinque minuti che è durata, altro insulto inutilmente inflitto, la prima udienza del processo a Patrick Zaki, dopo 19 mesi di prigione fuori di ogni logica e di ogni legalità. In un’aula di tribunale della città egiziana di Mansura. Cinque minuti in cui Zaki ha però potuto prendere la parola, e ha fatto in tempo a dire la cosa più sconcertante, più drammatica, che un detenuto in manette dentro a una gabbia possa dire: sono stato detenuto troppo a lungo, in ragione dei reati che mi contestate. Ma almeno ora tutto il mondo sa che le accuse che hanno causato la sua detenzione fuori giustizia non sono quelle gravissime – se in questo caso la gravità non fosse una farsa – come “rovesciamento del regime” e “crimine terroristico”. No, Patrick Zaki è accusato di aver diffuso “notizie false dentro e fuori il paese”. Nella fattispecie, un singolo articolo, su un sito web, in cui raccontava la condizione di pericolo in cui vivono i cristiani copti. Dio mio.  

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"