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contro mastro ciliegia

Ministri, virus e ormoni

Maurizio Crippa

Il boccaccesco caso del ministro della Sanità di Londra, questurino del lockdown ma che per sé e l'amante trovava spazi di trasgressione, dimostra che non tutto è andato bene. Però, suvvia: in un paese moderno come la Gran Bretagna, il vero scandalo dovrebbe essere una relazione così eterosessuale e tradizionale da sfiorare il sospetto di omofobia

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L’idea che prima o poi avremo nostalgia della mascherina, ancora non mi fa persuaso. Ma forse bisogna dar ragione a Recalcati, lo psicoanalista, quando suggerisce che a scavare nel lockdown si troverebbero i lati oscuri, non tutti commendevoli, di tante persone. Che la mascherina a qualcuno sia servita anche per camuffarsi e fare la doppia (bella) vita, fino a configurare l’abuso di potere, sembra ormai inoppugnabile. Ad esempio in Gran Bretagna. Dove il ministro della Sanità Matt Hancock, che ha gestito il lockdown con la rigidità di un questurino, è finito sputtanato sul Sun per un video in cui non tiene esattamente le distanze di sicurezza dalla sua collaboratrice Gina Coladangelo. Certamente meno di quel che avrebbe fatto, scrupoloso, con la moglie. Non è il primo. Neil Ferguson, il luminare dell’Imperial College che convinse BoJo a chiudere tutti in casa, si dimise quando si scoprì che lui invece a spasso ci andava: a trovare l’amante. Come per Ugolino, più che il virus poté l’ormone. Si può capire che gli inglesi siano un poco incazzati: che schifo queste trasgressioni così tradizionali, così eterosessuali da sfiorare il sospetto di omofobia.

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