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contro mastro ciliegia

E il tentato annegamento al nido?

Maurizio Crippa

Nel paese dell'incontrario, in cui la brava sindaca di Crema viene indagata per il dito schiacciato di un bambino, ci si limita allo sfottò per Virginia Raggi, che ieri ne ha quasi fatti affogare 40, di bambini, nel diluvio di Ponte Milvio

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Ma se nel paese dell’incontrario una brava sindaca (vorremmo tanto scriverlo con il simbolo “schwa”, tanto per far contenta Murgia, ma proprio ci viene da ridere) finisce indagata perché un bambino all’asilo s’è chiuso le dita in una porta, cosa dovrebbe capitare a Virginia Raggi dopo che ieri in via Castelnuovo di Porto, zona Ponte Milvio, non uno ma 40 bambini hanno rischiato di affogare, al nido Tenerezza, o di finire alla deriva nel Tevere, per colpa di una bomba d’acqua non prevista né gestita dalla sindaca? Se non il reato di tentata strage, almeno quello di procurato spavento lo vorremo mettere in conto?

E nel paese dell’incontrario, se poi una gip (intesa, giudice per le indagini preliminari, ma donna) la scagionasse, la Raggi, le toglierebbero anche qui il fascicolo, come a Stresa? Non si sa, altrimenti non saremmo nel paese in cui un temporale mette sotto una capitale. Si sa che “era l’ora della nanna e i bambini erano nei lettini e sui materassini a terra”, scrive rodariano il Corriere. Roma ieri annaspava nei marosi, ce ne sarebbe di che chiedere, almeno, la responsabilità civile alla sindaca. Invece in questo caso va tutto bene, anche se Raggi ha ormai una maggioranza più sott’acqua di Ponte Milvio. Ma sono così abituati, i romani, che si sono limitati al solito, disperato sfottò. Asilo tenerezza.

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