contro mastro ciliegia

Coprifuoco de che?

Maurizio Crippa

Si poteva anche darglierla vinta, una volta, a Salvini che chiedeva di spostare l'ora della nanna alle 23. Invece Draghi non ne ha voluto sapere. Ma chissà poi perché: basta andare in giro, e si copre che tanto non lo rispetta nessuno, se non su base volontaria

A dargliela vinta una volta ogni tanto, ai ragazzoni un po’ testoni, non si fa poi male. O così insegnavano le mamme di una volta, quelle che pure agitavano il battipanni e facevano correre anche i mariti. Prendete Salvini, povero anche lui: è dai tempi del Papeete che non gliene gira giusta una, mai una gioia. Voleva che ’sto coprifuoco fosse spostato alle 23, era disposto anche a votare contro in Cdm. Che problema c’era a dargliela vinta una volta, e su una cazzata così poi?  Invece Draghi niente, pare si sia proprio impuntato: tutti a letto alle ventidue, che con l’ora legale è quasi colle galline, e le 23 se fate i bravi a fine luglio. Praticamente mezza estate buttata. Sarà forse il retaggio dell’educazione gesuita, perché che dia veramente retta allo stimato Speranza, o al giro dei virologi del malaugurio, non lo vogliamo credere. Ma niente, non gliel’ha data vinta, a Salvini. Ma a parte i gesuiti, francamente perché il coprifuoco non possa essere spostato alle 23, mentre ogni stamberga viene autorizzata ad aprire un dehors manco fossero tutti a Parigi, proprio non si capisce. Facesse un giro dopo le 22, tra l’altro, Draghi si accorgerebbe che quelli che vogliono se ne stanno in giro. Coprifuoco de che? 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"