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Contro Mastro Ciliegia

Essere Frau Blücher e finire ricordata come Renzi

Maurizio Crippa

Pensare a Cloris Leachman come la terrificante governante di Frankenstein Junior. Come se un giorno ci ricordassimo del leader di Iv soltanto perché ha mandato a gambe all’aria Giuseppi

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Tutti ce la ricordiamo come Frau Blücher. Una grande attrice, una donna di grande ironia quando essere una donna di grande ironia, nel mondo dello spettacolo, non andava ancora di moda, insomma Cloris Leachman (ma il nome poco ci dice). E’ morta alla bella età di 94 anni. Ma tutti quanti, tutti i giornali e noi stessi abbiamo ricordato solo quel nome, non il suo: Frau Blücher.

 

La terrificante governante di Frankenstein Junior, quella il cui nome faceva spaventare i cavalli anche da remoto, nel mitico capolavoro di Mel Brooks. Eppure nella sua lunga carriera – esordì bellissima, a 19 anni, con un signore del cinema che si chiamava Robert Aldrich, ha vinto un Oscar come miglior attrice non protagonista in L’ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich, altro capolavoro, è stata inserita nella Television Academy Hall of Fame, ha avuto ventidue nomination agli Emmy e ne ha vinti otto, ha recitato con Paul Newman in Butch Cassidy e con tante altre star. Ma, bellissima, aveva questa ironia che la portava anche a scegliere le parti comiche, e persino se serviva a farsi brutta, sullo schermo. Così noi ci ricordiamo di Frau Blücher, che è un po’ come, si parva licet, se un giorno ci ricordassimo di Matteo Renzi soltanto perché ha mandato a gambe all’aria Giuseppi Conte. 

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