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Il Cavaliere Asintomatico, o la nemesi dei negazionisti

Maurizio Crippa

Berlusconi sta benone, e se ne sta ad Arcore senza più nemmeno l’impiccio della Pascale e delle canzoni della Turci nelle orecchie. Invece Briatore si è ammalato ed è pure prigioniero della Santanchè

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Se fossimo dei pirla del deep state come Trump e i negazionisti, avremmo pronta la narrazione rivelatrice. C’è Zangrillo del San Raffaele che va dicendo, da mo’, che i positivi asintomatici non sono malati e quindi non esistono, malati immaginari. Ma siccome non è che tutti quanti se la bevono, anzi sono di più i terrorizzati che contano nei contagi anche Neymar, ecco che Zangrillo ha trovato il testimonial perfetto. L’highlander di ogni ricovero al San Raffaele, il Cavaliere Asintomatico. Berlusconi è positivo al coronavirus, ma “è asintomatico, in isolamento a domicilio”. Ad Arcore, tornato dalla fatal Sardegna. E sta benone, ovvio: “Purtroppo mi è successo anche questo ma continuo la battaglia”, ha detto il Cav. (immaginiamo col solito sorriso a cento denti). Quale testimonial migliore dell’asintomatismo positivo (“perché son vivo / perché son vivo”)?

   

Siccome non siamo negazionisti del deep state, propendiamo per una narrazione più consona alle cose, e soprattutto al personaggio. Berlusconi, con le sue 83 primavere, stava in Sardegna. Ha incontrato pure Briatore, però senza assembrarsi. Ma Briatore è la prova vivente, o convalescente, che passare la vita da wannabe Berlusconi non è sufficiente, per diventare Berlusconi. Infatti il Cavaliere Asintomatico sta benone, e se ne sta ad Arcore senza più nemmeno l’impiccio della Pascale e delle canzoni della Turci nelle orecchie. Invece Briatore si è ammalato ed è pure prigioniero della Santanchè. Ne hanno da fare di strada, prima di far fuori l’highlander degli italiani. Tornerà, e dirà: la Sardegna è il paese che amo.

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