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L’orso civico

Maurizio Crippa

Come salvarsi dall'attacco di uno di questi nuovi tampinatori volontari

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“Animali fantastici e come schivarli” potrebbe essere un buon titolo per un altro episodio serie, uno post pandemico. In questi mesi di rintanamento umano e di ritrovata salubrità dell’aria abbiamo assistito in tutto il mondo a un fenomeno che credevamo impossibile, la ricomparsa di animali alieni, a volte felicemente giudiziosi e a volte minacciosi, in quegli spazi che da secoli o decenni consideravamo nostri. Abbiamo visto aguglie imperiali tra gli yacht ammutoliti di Portofino, balene soffiare a Cala Luna, cervi uscire dai boschi e sfidare le strade di città, germani reali fare shopping in centro. Fantastici, ma a volte da paura. Ad esempio a Roma un ragazzo s’è arrampicato su un muretto per evitare un cinghiale, ma del resto nella città della michelangiolesca Raggi i cinghiali, anche prima, facevano meno paura dei bus Atac. Ieri c’era un video fantastico sul sito di Rep., un ragazzino di dieci anni alle prese con un orso sulle Dolomiti. Il padre-filmaker lo guida mentre se ne allontana, “non dargli le spalle”. Parlano tra loro, calmi, sottovoce. L’etologo Boitani gli ha fatto i complimenti: ragazzi, se incontrate un orso fate sempre così e andrà tutto bene. Ed ecco un’idea spunta, qualcosa che potrà salvarci la pelle, ora che possiamo quasi uscire in quel territorio che è quasi diventato ostile. Se incontrate uno di questi nuovi tampinatori civici, e attaccano bottone, e fanno il rimbrottone, voi non dategli le spalle, non guardateli negli occhi, allontanatevi tranquilli mentre parlate con il vostro amico o il primo che passa, non rispondete, fate che non lo avete visto, questo nuovo animale alieno. Ci pensi Boccia a prenderlo.

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