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Del Vecchio e Ferrari. Big industria, brava gente

Maurizio Crippa

Non ci sono solo quelli come Gordon Ramsey e Flavio Briatore: appena scoppiata la crisi hanno già licenziato parte dei dipendenti

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Non ci sono solo i vip come lo chef Gordon Ramsay, star di Hell’s Kitchen e titolo omen, che ha licenziato secchi 500 dipendenti dei suoi locali prima ancora di vedere se le idee di BoJo avranno effetto. O Flavio Briatore, già televisionista del trumpiano The Apprentice (“Sei fuori!”) che è passato dallo show ai fatti: “Ho licenziato in questi giorni più di 1.200 persone”, ha detto. Per fortuna ci sono anche giovanotti come Giovanni Rana, che ha aumentato gli stipendi, o Leonardo del Vecchio, cresciuto ai Martinitt, che ha deciso di integrare la Cassa integrazione dei suoi dipendenti (12 mila) per garantire a tutti lo stipendio pieno, e di tagliare fino al 50 per cento le retribuzioni dei manager. E per fortuna c’è la Ferrari, che davanti al probabile lockdown della Formula 1, che potrebbe significare il default del grande circo, invece di apparecchiarsi a licenziare tecnici e personale sta pensando a una strategia di gara meno sanguinaria: tagliare parte del budget riservato alle innovazioni dei motori e dei telai delle auto, risparmiando dai 20 ai 30 milioni. E mentre tutt’intorno gira una cattiva aria, il cattivo pensiero di colpevolizzare sempre il big business, è bello poter dire: grande industria, brava gente.

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