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Rassegna stampa dei giornali sovranisti di ieri: muti

Maurizio Crippa

La mattina dopo la manovra riscritta da Bruxelles, ecco cosa dicono le irrefrenabili groupies del governo gialloverde

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Ieri mattina era dunque la mattina giusta, c’era pure quell’aria bella fredda da neve, per mettersi lì pacifici col maglione pesante, la tazzona di caffè bollente e la mazzetta dei giornali populisti-sovranisti-menefreghisti di fianco, per sfogliarseli a uno a uno. Tipo la goduria di leggere Tuttosport il giorno che (putacaso) perde la Juve, se mi sono spiegato. Vediamo che scrivono di bello, stamattina. La mattina dopo la manovra che, finalmente, da Bruxelles si sono degnati di mandargliene una copia riscritta. Loro, proprio loro, le irrefrenabili groupies del governo gialloverde.

 

Come Maurizio Belpietro, il Belpietro che fino a poco fa diceva: “Draghi oltre a bacchettare l’Italia dovrebbe bacchettare un commissario europeo che parla come Mussolini”. E titolava: “Se Bruxelles fa la guerra all’Italia salta l’euro”, o intervistava Savona sul suo nuovo Panorama: “L’Europa non mi fa paura”. La Verità che il prode Sturmtruppen fino a ieri ripeteva: “Il presidente del Consiglio smentisce le voci su un abbassamento al due per cento”. E mancava solo: “Firmato: Badoglio”.

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O quelli come Travaglio, quando sparava “quello di Moscovici pericoloso precedente”, ma ieri il Fatto aveva un titolo sobrio: “L’apocalisse è rimandata: niente sanzioni Ue”, e tiravano un sospiro di sollievo, strizzando pure l’occhio: “E’ l’Europa che deve giustificare lo sforamento francese”. Però fine della baldoria.

  

E va bene che Libero più che altro mena i grillini, ma ieri la manovra è finita nel catenaccio di un titolo che parlava d’altro. E dove saranno i grilli parlanti come Mario Giordano? Quello che discettava “è chiaro che il 2,4 per cento è una scommessa sul Pil”, ma è “la scommessa giusta contro i cerberi dei conti”. E niente, il caffè s’è freddato, la neve non è venuta. E non c’era una riga, ieri. Tutti muti come pupazzi di neve.

 

Ma forse la mattina giusta è quest’altra. La mattina del day after.

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