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Niente più sculacciate ai bambini. È finito il principio di autorità

Maurizio Crippa

L’autorità parentale si eserciterà “senza violenza” nella Francia di Macron. È il cambiamento, bellezza!

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Nel giorno il cui la Società italiana di gerontologia e geriatria (in un paese per vecchi, una start up destinata a far soldoni meglio della Silicon Valley cara ai Millennials) ha annunciato che si diventerebbe anziani a 75 anni, che con la pensione a quota cento vuol dire avere davanti una bella preadolescenza nuova di zecca e scoppiettante di tempeste ormonali, la saggia Francia di Macron, sulle orme di Rousseau (un nome, una maledizione) ha approvato dopo lunghi travagli la legge che vieta le sculacciate, ma anche le sberle e gli schiaffi, ai bambini.

 

L’autorità parentale si eserciterà “senza violenza”. E tutto bene, ci mancherebbe, anche perché pare che in Francia l’85 per cento dei genitori ha la mania di usare i figli come pelli da tamburo, roba che pure il Consiglio d’Europa per i diritti civili s’era indignato, bontà sua. Ma la legge sulla punition physique vieterà non soltanto la fessée, che sarà autorizzata solo nel BDSM, si suppone: saranno reato anche la violenza “fisica, verbale o psicologica”. Nemmeno un rimprovero, neanche un plissé. Poi, se vi crescono dei figli che si mettono il gilet giallo e scendono per strada a menare i poliziotti, lamentatevi con gli psicologi dell’età involutiva.

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Ma questo è quanto, in un mondo destinato alla festa dell’adolescenza permanente e all’abolizione di qualsiasi principio di realtà, se non di autorità. È il cambiamento, bellezza: così se qualcuno dirà che non si mettono le dita nel naso, o non si stampano tessere a cazzo senza autorizzazione del Parlamento, si potrà maleducatamente rispondere, come eterni bambocci, #IoNonCiCasco.

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