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Colloqui per senatori

<p>Il video di Sergio Puglia che fa le prove per il suo discorso in aula e un consiglio per prepararsi al meglio&nbsp;</p>

Maurizio Crippa
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Avrei tanto desiderato di poter commentare qui, con liberatorie risate o amare ghignate a denti stretti, il video unanimemente definito “esilarante” del senatore grillino Sergio Puglia, del resto alla seconda legislatura, non un debuttante, mentre fa le prove per il suo intervento in Aula, come un mezzosoprano che gorgheggia in camerino. Ma c’è questo insuperabile problema: non l’ho guardato, il video. E non per un umano senso di imbarazzo di fronte alla performance di questo consulente del lavoro di Portici (maddai?) nella sua giacchetta rosseggiante con pochette, ansioso di fare bella figura sul posto di lavoro a fronte dello stipendio d’oro che lucra a spese dei contribuenti. No. E’ che mi hanno annoiato, tutte queste indecorose gag – c’è n’è una al giorno, e in questo il premier Conte è davvero capo del suo governo – queste esibizioni di inadeguatezza al ruolo e incapacità a reggere la scena da parte di una presunta classe politica abusiva. Abusiva per demerito. Perciò mi limito a segnalare come aiutino al senatore Puglia, gli serviranno più di un collutorio, le “21 domande ai colloqui di lavoro che sono studiate apposta per metterti in difficoltà”. Trattasi di un prezioso articolo-bigino proposto da Businessinsider, sul sito di Rep., con la specifica: “Ecco come aggirarle”. Consigli per inadeguati trepidanti in cerca di un ruolo nel mondo che temono (qualche volta a ragione) di non meritare. L’ultima domanda è: “Qual è una situazione difficile che hai capovolto?”. Ma attenzione, è un trabocchetto. A un grillino potrebbe venire in mente di rispondere: “Ho partecipato al governo del cambiamento”. “You’re fired!”, gli griderebbe Trump.

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