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Cose belle da fare ora che il Foglio chiude

Maurizio Crippa

La Lista è l’ancora di salvezza. Ma alla fine c'è solo una cosa importante davvero

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Cose belle da fare ora che il Foglio chiude. Arriva, prima o poi, una mattina così. Senso di smarrimento e insieme di liberazione, ma sarà capitato anche a voi, pure senza Rocco Casalino. Guardi il notes e la bic sulla scrivania, la Lista è l’ancora di salvezza: ecco le cose che ho sempre voluto fare ma non c’era mai tempo, poi ti volti a guardarle e non le trovi più. Coraggio: “Cose belle che posso fare ora che finalmente il Foglio chiude”.

 

Prima quelle vere, che farei. Tipo imparare a suonare la chitarra elettrica, una Gibson Les Paul degli anni Sessanta, ovviamente; giocare a bocce coi vecchietti al pomeriggio al Parco di Monza; leggere finalmente Il Grande Sertão di João Guimarães Rosa.

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Poi boh, qualcuna di quelle che ci sono negli appositi elenchi sul web, anche particolarmente cretine o buffe, ma perché poi? forse sono fantastiche. Esempio: “Nuotare con i maialini a Exuma” o “mangiare il panuozzo a Gragnano”.

 

Per depistare, metti anche le cose che non te ne frega nulla, ma sono obbligatorie per fare la figura di quello al passo col sentimento del proprio tempo: come leggere finalmente Elena Ferrante (almeno uno); recuperare tutte le stagioni di Homeland; iscriversi a un circolo del Pd non del centro storico per testimoniare che c’è ancora un ceto medio riflessivo.

 

Ma alla fine, eccola, l’unica cosa che davvero avresti voglia di fare, e varrà la pena fare: riguardare in streaming la prima edizione del Grande Fratello, per ricordarmi che già allora pensavo che Rocco Casalino fosse il più pirla di tutti.

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