San Valentino, miracolo a Milano

Maurizio Crippa

Centinaia di biciclette rubate erano finite accatastate sul tetto di un capannone industriale tra Cinisello e Sesto

Siccome è San Valentino, e se date retta alle istruzioni del nostro Vincino più prima che poi dovrete regalare una bicicletta al vostro bambino, c’è questa storia che è bello segnalare. Perché siamo a Milano, nella città di Miracolo a Milano, dove le biciclette volano, le copiò persino Spielberg per inseguire E.T. E insomma c’era un istruttore di volo che volava, sopra i capannoni in disuso della periferia. E d’un tratto ha visto, ha visto e ha filmato, e ha con stupore capito: dove sono finite tutte le biciclette che volavano via, dal loro posto e dal loro lucchetto, portandosi via i sogni dei bambini ma anche quelli degli adulti pendolari, ohibò, sebbene qui, tra Cinisello e Sesto, di operai in bicicletta verso le fabbriche non ce ne siano più. Centinaia di biciclette rubate erano finite là, accatastate sul tetto di un capannone industriale. Le occultavano lì, e chi mai doveva andare a cercarle lassù, dacché nessuno crede più ai miracoli, ma solo agli asini che volano? Ma adesso le biciclette ritrovate a due passi dal cielo saranno fotografate, e pubblicate su Facebook dai solerti ghisa (sì, può ancora fare del bene, Facebook, non crediate). E chi riconoscerà la sua, potrà fare richiesta e farsela ridare. Che poi, se tanto mi da tanto, sarà più facile che per Di Maio farsi ridare tutti i bonifici sgonfi come ruote vecchie e tutti gli scontrini.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"