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Ma pure dentro l’olio di palma c’è Twitter? Dibattito

Maurizio Crippa

Ho un account ma lo uso poco perché non ho niente da dire, e se anche se l’avessi, secondo la definitiva lezione di Gorgia Sofista, non è comunicabile

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Ho un account Twitter ma lo uso poco. Non perché, come CDB, ritenga che i social media siano responsabili della nascita del populismo. Ma perché non ho niente da dire, e se anche se l’avessi, secondo la definitiva lezione di Gorgia Sofista, non è comunicabile. L’altro giorno il gran @lucianocapone ha twittato un arguto appunto sul fatto che l’odiato plutocrate Soros è ricco esattamente quanto la dolcissima signora Nutella in Ferrero. Per sfotticchiare il suo entusiasta turboliberismo, gli ho ritwitatto: be’, almeno lei fa la Nutella. E lui: ma nella Nutella c’è l’olio di palma! E io: per questo è buona. Sono due giorni che continuo a ricevere like e ritweet di persone (mi pare sia d’uso ringraziare per tanta attenzione) che un po’ rilanciano “ma c’è l’olio di palma” un po’ si schierano con “per questo è buona”. Non penso che esprimere opinioni sui social sia, per partito preso, il male assoluto, e chi lo fa sia fesso. Ma un pensiero mi viene: possibile che ci sia così tanta gente interessata a difendere la Nutella come quint’essenza della vita, nonostante le due palle che ci ha fatto per trent’anni Nanni Moretti? E, peggio ancora, che ci sia davvero gente interessata a discutere dell’olio di palma? Era solo un cazzeggio, ragazzi, niente che possa essere conosciuto o valga la pena di essere comunicato, per attenersi a Gorgia. A meno che pure Twitter contenga olio di palma. Ma, nel caso, il social sarà spalmabile?

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