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Sottomessi? Giammai. C’è il Milan in guerra col Qatar

Maurizio Crippa

Sono incazzati duri

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Non cambieremo il nostro modo di vivere. E’ la frase un po’ sfatta che si ripete in casi come questo. Ma poi ci vogliono gli attributi, come quelli di Angela Merkel. Però dà speranza il fatto che, nel nostro occidente votato alla resa, nella nostra Italia infingarda, qualcuno alzi la voce. Se non proprio contro i terroristi, almeno contro quelle geo-potenze globali che il terrore non lo praticano, almeno non vis-à-vis, ma che esportano nel nostro mondo una presenza e una ricchezza arroganti che incutono, in tanti ambiti, quell’insostenibile leggerezza della sottomissione che tutti sentiamo nell’aria. Prendete il Milan, del prode Cav. Sono incazzati duri col Qatar. “Rabbia contro il Qatar. ‘Così Supercoppa a rischio’” (Rep.). Il Milan doveva partire ieri per Doha. Il suo volo, messo a disposizione dall’organizzazione del Qatar, ha avuto un colpevole ritardo. Come si permettono, con il sacro simbolo di casa nostra? Come si permette, un paese che sta provando (bel reportage della Stampa, lunedì) a fare carte false per ingaggiare giocatori stranieri per ben figurare al Mondiale qatariota (soldi) del 2022? Pensano di sottomettrerci in ciò che abbiamo di più caro? Giammai. Vi mandiamo Montella, e vedetevela con lui. Crociata rossonera.

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