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La Disney-Pixar sbarca in Italia con "Luca": nuove creature marine sul grande schermo

Mariarosa Mancuso

Appuntamento nelle Cinque Terre, per il primo film Disney-Pixar firmato da un regista e animatore italiano di sicuro talento

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Altre creature marine, dopo il mostro verde che in “La forma dell’acqua” di Guillermo Del Toro era ghiotto di uova sode. A proposito, se avete voglia di leggere una storia che molto somiglia al film, c’è “Mrs Caliban” di Rachel Ingalls, uscito da Nottetempo: una casalinga disperata si vede piombare in cucina qualcosa a metà tra un uomo e “Il mostro della Laguna nera”, la Bestia che osservava la Bella in costume da bagno. Il marito non la guarda, “Acquarius il Mostruomo” – così lo battezzano i giornalisti – è spaventato e gentile.

 

Le nuove creature nuotano nel mare delle Cinque Terre, in un paesino immaginario chiamato Portorosso. Più o meno da quelle parti il genovese Enrico Casarosa andava in vacanza, e ascoltava dai vecchi marinai leggende acquatiche di polpi campanari e draghi nascosti nelle profondità marine. Sono tornate utili – dopo una trentina d’anni trascorsi negli Usa – per il primo film Disney-Pixar firmato da un regista e animatore italiano. Si intitola “Luca”, sarà in streaming su Disney+ dal 18 giugno. Se volete un anticipo della sua bravura oltre al trailer del film ci sono le sue “Cronache veneziane”, uscito una decina di anni fa da Rizzoli.

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E naturalmente c’è “La luna”, il cortometraggio Pixar diretto da Enrico Casarosa che veniva proiettato prima di “Ribelle – The Brave”, molto strombazzato film della ditta fondata da John Lasseter con una ragazza protagonista. Pure una regista, almeno agli inizi: Brenda Chapman fu presto commissariata, arrivarono i due maschi Mark Andrews e Steve Purcell. La luna piena illumina due pescatori, su una barca con un ragazzino dagli occhi spalancati per la meraviglia. Una scaletta lunghissima arriva quasi alla luna, e quando il ragazzino arriva nei paraggi la forza gravitazionale fa il resto. Salgono anche gli adulti: la luna è ricoperta di stelle, si mettono a spazzarle via. Quando tornano alla barca, si vede soltanto una falce di luna.

 

Gli spazzini lunari anticipano i ragazzini di “Luca” che si tuffano dagli scogli, e stringono amicizia tra i vicoli e le case colorate. Immancabile il furgoncino Ape, che fa tanto sud assieme alle signore grasse sedute sulla soglia. A giudicare dal trailer, queste Cinque Terre con le colline terrazzate, i colori forti e i ragazzini a piedi nudi con genitori in canottiera somigliano più alla costiera amalfitana. Anche per le musiche: il compositore Michael Giacchino dice di essersi ispirato a Roberto Murolo oltre che a Nino Rota.

 

Siamo tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, l’età della nostalgia. E dei film d’animazione che non hanno i dettagli e la precisione raggiunta negli ultimi tempi dalla Pixar. “Togli i dettagli, non lo voglio troppo realistico”  diceva Enrico Casarosa ai suoi collaboratori. Anche questa è nostalgia, dei disegni animati che puntavano verso l’astrazione. Per il resto, ci sono le fotografie.

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