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Docu-serie dell’assurdo

Mariarosa Mancuso

Libri e film di Allen all’indice. Beghe familiari e scandali invece in pronta visione su Hbo

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Complimenti. Risultato notevolissimo. Un addetto alle assurdità non avrebbe fatto meglio. Non vedremo i film che Woody Allen avrebbe dovuto girare se Amazon non avesse rotto il contratto per sopraggiunta indegnità (valeva oltre 60 milioni di dollari, è stato raggiunto un segretissimo accordo, e si spera risarcimento, extra-giudiziale). Gli americani sono stati privati di “Un giorno di pioggia a New York” (le attiviste #MeToo hanno sparato sul regista, marcia indietro dei distributori). I dipendenti del gruppo Hachette hanno boicottato l’autobiografia dedicata alla moglie Soon Yi (li sposò il sindaco Massimo Cacciari, a Venezia nel 1997). Subentrò un altro coraggioso editore – “A proposito di niente” esce da La nave di Teseo. Libri e film messi all’indice. Critici pentiti per averli a suo tempo apprezzati, attori pentiti per aver lavorato con lui (dopo aver accettato felici la paga sindacale).

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Complimenti. Risultato notevolissimo. Un addetto alle assurdità non avrebbe fatto meglio. Non vedremo i film che Woody Allen avrebbe dovuto girare se Amazon non avesse rotto il contratto per sopraggiunta indegnità (valeva oltre 60 milioni di dollari, è stato raggiunto un segretissimo accordo, e si spera risarcimento, extra-giudiziale). Gli americani sono stati privati di “Un giorno di pioggia a New York” (le attiviste #MeToo hanno sparato sul regista, marcia indietro dei distributori). I dipendenti del gruppo Hachette hanno boicottato l’autobiografia dedicata alla moglie Soon Yi (li sposò il sindaco Massimo Cacciari, a Venezia nel 1997). Subentrò un altro coraggioso editore – “A proposito di niente” esce da La nave di Teseo. Libri e film messi all’indice. Critici pentiti per averli a suo tempo apprezzati, attori pentiti per aver lavorato con lui (dopo aver accettato felici la paga sindacale).

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La curiosità per la vita privata non cade sotto la mannaia, è a disposizione di tutti gli abbonati Hbo. Il primo episodio della docu-serie sulla relazione tra Woody Allen e Mia Farrow, con brusca rottura e scambio di accuse, si potrà vedere il 21 febbraio. Gli altri tre seguiranno a scadenza settimanale: niente binge watching per i pettegolezzi. Tanto più che i registi Amy Ziering e Kirby Dick, già noti per documentari sui molestatori nell’esercito, al college, nel mondo della musica, promettono rivelazioni. “Ma tu ami in me l’uomo o l’artista?” chiede John Cusack in “Pallottole su Broadway” (scritto e girato da Woody Allen due anni dopo lo scandalo: chi sa fare bene il commediografo è un gangster-guardia del corpo della soubrette imposta dai finanziatori). Hbo e i due registi di “Allen vs Farrow” non hanno dubbi: chi se ne frega dell’arte – o, più laicamente, dell’opera.

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Molto meglio gli scandali e le beghe familiari, complicate da qualche cambio di nome in corsa. Il figlio della coppia battezzato Satchel ora si fa chiamare Ronan e non avrà pace finché non vedrà il genitore in galera, meglio se bruciato sul rogo come peccatore. Ziering & Dick dicono di aver lavorato tre anni, cercando documenti e interrogando testimoni. Il pezzo forte sono gli audio e i video. Filmini di famiglia e conversazioni private tra Mia Farrow e Woody Allen (registrate da Mia Farrow, non sappiamo se per iniziativa personale o dei suoi legali). Pezzo fortissimo, il videotape dove Dylan racconterebbe le molestie, anche questo girato da Mia Farrow. Innocente confessione? O parole suggerite da un adulto? “SanPa” era una docu-serie: il fatto che sia spiaciuta sia agli amici sia ai nemici di Vincenzo Muccioli dimostra che la regista Cosima Spender poteva contare un serio lavoro di ricerca. “Allen vs Farrow” parte dal presupposto che Mia Farrow non abbia parlato abbastanza, quindi va risarcita con un coro di voci a favore.

 

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