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I 46 film che rallegreranno i festival del 2021

Mariarosa Mancuso

Nell'elenco stilato da Deadline ci sono tra gli altri "The hand of God" di Sorrentino su Maradona e il seguito di "The Square", Palma d'Oro nel 2017. Attesissimo "The French Dispatch" di Wes Anderson

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Ancora non si sa. Ma qualcosa si comincia a sussurrare. Il Festival di Cannes, previsto dall’11 al 22 maggio, potrebbe cambiare le sue date. Solo questa volta, si intende. Per mettersi in zona di sicurezza verso giugno o luglio (benedetto vaccino, sappia che noi siamo già pronti con il braccio nudo) e magari strappare qualche giorno in più. Molti, e ghiotti, sono i titoli selezionati per l’edizione fantasma del 2019. La collaborazione con gli altri festival non è andata come Thierry Frémaux voleva, le sale sono rimaste chiuse a lungo, e lo streaming resta per i francesi il nemico numero uno.

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Ancora non si sa. Ma qualcosa si comincia a sussurrare. Il Festival di Cannes, previsto dall’11 al 22 maggio, potrebbe cambiare le sue date. Solo questa volta, si intende. Per mettersi in zona di sicurezza verso giugno o luglio (benedetto vaccino, sappia che noi siamo già pronti con il braccio nudo) e magari strappare qualche giorno in più. Molti, e ghiotti, sono i titoli selezionati per l’edizione fantasma del 2019. La collaborazione con gli altri festival non è andata come Thierry Frémaux voleva, le sale sono rimaste chiuse a lungo, e lo streaming resta per i francesi il nemico numero uno.

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Intanto Deadline fa l’elenco dei 46 film – non uno di più, non uno di meno – che potranno rallegrare la prossima stagione dei festival. Roba più pregiata del mucchio di titoli Marvel, Star Wars e James Bond che si spera facciano tornare in rosso i bilanci delle sale (se sono chiuse, o anche occupabili soltanto a metà, gli incassi non valgono la riapertura). Primo della lista, il film di Baz Luhrmann su Elvis Presley, con Tom Hanks nella parte del colonnello Parker, manager del cantante. Sarebbe bello ripartire dalla prima star contagiata, assieme alla consorte, e dal virus guarita. Il festival che se lo aggiudicherà avrà un sovrappiù di applausi. In gara con i commossi battimani che accoglieranno “The Hand of God”, il film che Paolo Sorrentino dedica a Maradona (e al suo culto per il calciatore).

 

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“Triangle of Sadness”, diretto dallo svedese Ruben Östlund, è il seguito di “The Square”, Palma d’oro a Cannes nel 2017. Là il bersaglio satirico era l’arte (meglio: le nostre reazioni davanti a un artista che ammucchia sassolini e li mette in mostra), Qui è la moda. Un modello e una modella partecipano a una lussuosa crociera di miliardari e lo yacht fa naufragio. Isola deserta, sicuro. Con loro si salva una donna delle pulizie. Ari Folman – il regista di “Walzer con Bashir” – ha finalmente finito il suo film d’animazione su Anna Frank. “Where is Anna Frank?” racconta la storia di Kitty, l’amica immaginaria a cui il “Diario” si rivolge. Restando in tema letterario, Terence Davies (già aveva raccontato la vita di Emily Dickinson in “A Quiet Passion”) si dedica a Siegfried Sassoon, poeta che aveva combattuto la Prima Guerra Mondiale. E che a differenza di altri letterati partiti come lui in preda all’entusiasmo, riuscì a tornare, e a descriverne gli orrori.

 

Benevolmente, Deadline mette nella lista “Tre piani” di Nanni Moretti, dal romanzo di Eshkol Nevo (già pronto l’anno scorso, a differenza degli altri titoli bloccati dal virus). Compare anche “The French Dispatch” di Wes Anderson. Atteso. Attesissimo. Non l’abbiamo visto finora perché il Festival di Cannes lo aveva scelto per sé, e quindi ritirato dal circuito. Sarebbe ora di restituirgli la libertà.

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