Per fortuna c'è Wonder Woman
Gal Gadot e le altre supereroine in un mondo dominato da supereroi maschi
Wonder Woman se la inventarono nel 1941 William Moulton Marston e Harry G. Peter perché, a loro avviso, anche le donne dovevano avere la loro eroina dei fumetti. Per anni Wonder Woman, nonostante il successo degli albi, fu ignorata dalla cinematografia. Solo nel 1967 venne realizzato un film tv, un altro qualche anno dopo, sino alla serie del 1975 che ebbe un ottimo successo in America. Poi solo apparizioni in film dedicati ad altri supereroi.
Ma il tempo scorre e la società cambia. Così nel 2017 la regista Patty Jenkins con il suo Wonder Woman ottenne un ottimo successo di pubblico e di critica. L'attrice israelian Gal Gadot fu la prima Wonder Woman cinematografica.
Il secondo capitolo è uscito da pochi giorni e, come scrive Mariarosa Mancuso, "un risultato l’ha ottenuto. Wonder Woman ha surclassato “Tenet” di Christopher Nolan, che lo scorso settembre avrebbe dovuto riaprire alla grande la stagione cinematografica post-Covid. Questo pensavamo, con un dubbio sull’idea del tempo che nel film avanza e retrocede (come la pellicola proiettata al contrario): non la trama più accattivante per attirare le folle necessarie alla sopravvivenza del cinema. Non andò benissimo. Con il 70 per cento degli schermi americani funzionanti, “Tenet” racimolò nel primo fine settimana appena una decina di milioni. Con il 35 per cento dei cinema americani aperti, “Wonder Woman 1984” (come il primo diretto da Patty Jenkins, in questi giorni è stato annunciato un terzo titolo) ha incassato quasi 17 milioni di dollari. Pochi rispetto ai cento del film precedente, uscito nel 2017 con tutti gli schermi a pieno regime per l’estate americana. Molti più di quel che sembrano se si tiene conto della disastrosa prima ripartenza. E soprattutto del fatto che è uscito il giorno di Natale anche su Hbo Max, come prevede la nuova – ma temporanea, causa coronavirus – politica distributiva della Warner Bros: i film del catalogo 2021 usciranno lo stesso giorno nelle sale (si spera sempre più aperte) e in streaming".