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VENEZIA 2020

Nascoste tra le proposte dei giovani registi ci sono tre pellicole sorprendenti

Mariarosa Mancuso

"Fucking with Nobody", "Nuevo Orden" e "Never Gonna Show again": finalmente storie che parlano di oggi, in una Mostra che fatica a togliersi le lenti del neorealismo

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Nascosto nella sezione “Biennale College” – laboratorio che aiuta i giovani registi, ammessi per concorso, a sviluppare progetti con pochi soldi – c’era il finlandese “Fucking with Nobody”. Regista, prima attrice e cosceneggiatrice la finlandese Hannaleena Hauru. Il tipo di ragazza che – come Gia Coppola in “Mainstream” – racconta storie di oggi, in appartamenti di oggi, con facce di oggi. Una regista si vede soffiare sotto il naso un lavoro importante – che dopo tante parole femministe, va a un maschio, per meriti di fidanzamento soprattutto. Ancora furiosa, prende a raccontare su Instagram la storia di un amore. Fintissimo, lui è un giovane amico gay. Con tanti cuoricini rosa, tramonti e veli simil-sposa, certa che nessuno cadrà nella trappola. Un esperimento per valutare come le persone reagiscono alla melassa. Uno studio sui ruoli sessuali (le amiche lesbiche applaudono, il fidanzato del gay preso nel gioco sarebbe geloso, ma non usa più). Naturalmente tutti credono a tutto: i vicini, i lontani, i conoscenti, i parenti, gli sconosciuti via social. Regia energica, attenzione ai risvolti grotteschi. Un film che 15 anni fa non si sarebbe potuto immaginare. Una boccata d’aria (protetti dalla mascherina, sicuro, appena vede un naso scoperto in sala la maschera accorre e redarguisce) in una Mostra che a fatica si toglie le lenti del neorealismo. I curiosi lo possono vedere nella sala web sul sito MyMovies.
https://www.youtube.com/watch?v=iA4m9JChtS0

 

Racconta una storia eterna “Nuevo Orden”, diretto dal messicano Michel Franco (unico regista latinoamericano in concorso, facciamo allenamento per quando gli Oscar applicheranno il manuale Cencelli dell’inclusione appena annunciato). A un lussuoso ricevimento di nozze le auto arrivano macchiate di vernice verde, e anche dai rubinetti del bagno esce acqua verde. La minaccia incombe dalla prima scena, mentre gli invitati arrivano in ritardo e manca anche l’ufficiale di stato civile che dovrebbe celebrare il matrimonio. Buste piene di soldi, subito riposte in cassaforte, sono il regalo per la sposa. Alla porta si presenta un ex dipendente, chiede soldi per fare operare in clinica la moglie malata. La madre della sposa gliene dà un po’, la figlia – più cedevole al senso di colpa – esce dalla casa bunker per accompagnare la malata in ospedale. E’ subito lotta di classe, ovvio. Poi si mettono di mezzo i militari e succede l’inferno. Ricordiamo Michel Franco qualche anno fa, in concorso a Cannes con “Chronic”, Tim Roth lavorava come badante e somministrava il porno ai pazienti geriatrici – licenziato in tronco. “Nuevo Orden” è un film più ambizioso, con tremila comparse perlopiù in posa da cadavere. Inizio avvincente e ben girato, l’ultima mezz’ora tragicamente svela che il regista non ha saputo trovare un finale all’altezza.

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https://www.youtube.com/watch?v=kWg9xQPvsI0

 

Stravagante, bizzarro, a suo modo ipnotico, è “Never Gonna Snow Again” di Malgorzata Szumowska e Michal Englert. Batte bandiera polacca (qui non ci sono, per ora, quote da rispettare, i registi sono maschio e femmina). Racconta un massaggiatore che con il lettino pieghevole in spalla esercita in un quartiere residenziale di Varsavia: case candide, colonne all’ingresso, campanelli che annunciano il visitatore con mini-brani di musica classica. Il giovanotto dice di essere nato a Prip’jat’ – ora una città fantasma, dopo il disastro nucleare di Chernobyl – e oltre ai dolori muscolari sembra sapere sanare le paturnie. L’attore Alec Utgoff potrebbe vincere la Coppa Volpi. Anche per mancanza di altri ruoli maschili nei film in gara per il Leone d’oro.

https://www.youtube.com/watch?v=bIkas95UPF8

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