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SPINA DI BORGO

Caro Vaticano, Biden non sarà più tenero sulla Cina

Al minimo i rapporti tra Vaticano e America. Pensare però che un'Amministrazione democratica condividerà l'intesa con Pechino è una pia illusione

Matteo Matzuzzi

Neanche ai tempi della presidenza Obama le relazioni tra la Santa Sede e Washington erano state così tese. Le dichiarazioni di Gallagher non rasserenano il clima

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Neanche ai tempi della presidenza Obama i rapporti tra la Casa Bianca e la Santa Sede erano stati così tesi. L’esuberanza americana ha fatto a meno dei consueti protocolli diplomatici per organizzare il simposio sulla libertà religiosa e il segretario per i Rapporti con gli stati, mons. Paul Richard Gallagher, non le ha mandate a dire, forse pure eccedendo nei toni considerato il suo ruolo e il suo abituale aplomb. Però il problema resta. Può la Santa Sede fare a meno degli Stati Uniti? Non è solo questione spirituale, ma anche economica.

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Neanche ai tempi della presidenza Obama i rapporti tra la Casa Bianca e la Santa Sede erano stati così tesi. L’esuberanza americana ha fatto a meno dei consueti protocolli diplomatici per organizzare il simposio sulla libertà religiosa e il segretario per i Rapporti con gli stati, mons. Paul Richard Gallagher, non le ha mandate a dire, forse pure eccedendo nei toni considerato il suo ruolo e il suo abituale aplomb. Però il problema resta. Può la Santa Sede fare a meno degli Stati Uniti? Non è solo questione spirituale, ma anche economica.

 

Già anni fa qualche danaroso imprenditore newyorchese aveva fatto sapere al cardinale Timothy Dolan che non avrebbe speso un cent per il restauro della cattedrale di San Patrizio se prima il Papa non avesse cambiato opinione sull’America yankee che ben poco ama. Ricattuccio rispedito al mittente, come è ovvio e giusto che sia. Però il problema resta, e non è un problema di poco conto. Andare più d’accordo con un regime sanguinario come quello cinese, che fa dell’abbattimento delle croci un motivo di vanto, segna se non altro un cambiamento di fronte sostanziale nella politica estera vaticana. Probabilmente è un fenomeno passeggero, oltretevere sperano di archiviare presto la turbolenta fase in corso e stemperare le frizioni in corso non appena alla Casa Bianca entrerà Joe Biden. Che però, quantomeno sul fronte cinese, non promette certo più comprensione per i programmi vaticani (leggasi il Washington Post). Neanche se si tratta “solo” della nomina dei vescovi nel grande paese asiatico.  

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