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Abolita in Lussemburgo l'ora di religione. Al suo posto, un corso "sui valori della convivenza"

Matteo Matzuzzi

Niente più religione nelle scuole pubbliche, a occuparsi della formazione cattolica dei bambini ora saranno le parrocchie. D'ora in poi, "le religioni saranno presentate in modo paritario"

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Roma. Il Granducato del Lussemburgo ha deciso che a partire dal corrente anno scolastico non sarà più possibile, per gli studenti delle scuole d'ogni ordine e grado, seguire i corsi di religione cattolica. Insegnamento eliminato e sostituito dall'ora “sui valori” incentrato sui temi “delal convivenza”. Le religioni (al plurale) saranno “presentate in modo paritario”.

Il cambiamento è evidente e il responsabile diocesano della catechesi, Patrick de Rond, se ne rammarica in una conversazione con l'agenzia Sir (Servizio di informazione religiosa della Cei): “Avevamo una lunga tradizione di insegnamento della religione a scuola e i corsi di catechesi nelle parrocchie ruotavano essenzialmente attorno alla preparazione ai sacramenti, prima comunione e cresima. Alcune parrocchie avevano offerte di catechesi più elaborate, ma gli sforzi erano concentrati sui corsi di religione nella scuola pubblica: gli insegnanti di religione erano formati, nominati e incaricati con la missio canonica da parte dell'arcivescovo e assegnati alle diverse scuole”.

Di necessità virtù e allora saranno le parrocchie del Granducato a far fronte alla cancellazione del corso di religione, attraverso percorsi ad hoc differenziati per fasce d'età.

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